Ematoma: sintomi, cause, tutti i rimedi
L’ematoma, più comunemente chiamato “livido”, non è altro che una raccolta di sangue, più o meno abbondante, all’interno di un organo o tessuto. Vediamo meglio cosa fare e cosa non fare.
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- Cos’è e come si manifesta l’ematoma
- Le cause dei lividi
- Rimedi fitoterapici per l'ematoma
- Cosa fare in caso di ematoma
- Cosa non fare in caso di ematoma
Cos’è e come si manifesta l’ematoma
Un ematoma è una raccolta di sangue che si accumula nei tessuti o sotto la pelle a seguito della rottura dei vasi sanguigni più piccoli e superficiali, chiamati capillari. Per procurarsi un ematoma spesso basta un banale urto contro un oggetto o uno spigolo; in altre situazioni il trauma causa un danno più profondo e l’emorragia diventa significativa.
Il sangue raccolto al di sotto della cute viene lentamente "degradato" da cellule specifiche e il colore dell'ematoma cambia nel corso dei giorni (passando da viola scuro ad azzurro verde) per le modificazioni che subiscono le sostanze colorate contenute nei globuli rossi.
Sede e volume di un ematoma dipendono dal tipo e dall'entità del trauma, dalle dimensioni del vaso leso e dalle caratteristiche del tessuto in cui l’ematoma si forma. Nella stragrande maggioranza dei casi, è solo antiestetico ma non provoca alcun problema e si riassorbe spontaneamente nell'arco di pochi giorni. Quando invece è più ampio, può risultare fastidioso o doloroso al tatto.
Se l’ematoma è cronico, può portare alla formazione del guscio fibroso, una struttura di tessuto connettivo denso che si forma naturalmente per proteggere i tessuti sani circostanti. In tal caso può essere necessario intervenire chirurgicamente.
Se invece l’ematoma è interno, per esempio cerebrale o addominale, può provocare sintomi più gravi come mal di testa intenso, confusione, nausea o difficoltà respiratorie: situazioni che richiedono un intervento medico immediato.
Le cause dei lividi
Le prime e più comuni cause di lividi sono traumi fisici di vario genere: contusioni, urti, cadute, incidenti, colpi diretti. Altre volte, invece, gli ematomi possono essere provocati da:
- interventi chirurgici;
- fragilità dei vasi sanguigni, dovuta all’invecchiamento, a carenze di vitamina C o a condizioni come la vasculite;
- disturbi della coagulazione;
- assunzione di farmaci anticoagulanti o antipiastrinici;
- rottura spontanea di vasi sanguigni, conseguenza di uno sforzo intenso o dell’ipertensione arteriosa;
- procedure mediche come i prelievi di sangue;
- patologie, tumori o infezioni.
Rimedi fitoterapici per l'ematoma
In fitoterapia vengono impiegati i fiori di Arnica montana, dotati di potere antinfiammatorio. Gli estratti, sotto forma di gel o di crema, sono venduti in farmacia e in erboristeria per curare ematomi e distorsioni anche nei bambini (oltre che negli adulti). Contro gli ematomi si usa anche la tintura madre di arnica, un estratto alcolico dei fiori essiccati che si ottiene mediante macerazione in acqua e alcool.
Un altro rimedio fitoterapico importante è l’Aesculus hippocastanum (ippocastano) dal cui seme si ricava l'estratto secco nebulizzato e titolato in escina (minimo 3%, secondo la Farmacopea italiana). Dalla corteccia si estrae invece un estratto secco titolato in Esculoside. Inizialmente in caso di ematoma è bene somministrare 250 mg di estratto secco 3 volte al giorno (pari a 40 mg di escina tre volte al giorno) a stomaco pieno. Dimezzare la dose in fase di mantenimento.
Questo perché l’ippocastano aiuta molto la circolazione sanguigna, azione che si deve ai due principi attivi che si estraggono dall’ippocastano. L’esculoside favorisce il fisiologico riassorbimento dei liquidi in eccesso che fuoriescono dai capillari poco elastici, mentre l’escina contrasta questo fenomeno all’origine rinforzando le pareti dei capillari e migliorando l’elasticità dei vasi venosi.
Per rinforzare le pareti dei capillari è molto utile Vaccinum myrtillus, mirtillo nero, ricco di antocianosidi, flavonoidi, carotenoidi, alcaloidi, tannini e vitamina C.
Cosa fare in caso di ematoma
Se la contusione è di grado modesto, è sufficiente applicare ghiaccio: il freddo ha un effetto anestetizzante (riduce il dolore) e provoca la vasocostrizione, che limita la fuoriuscita di sangue. Di solito si guarisce in pochi giorni, anche se, nei casi più gravi, può essere utile associare un trattamento antidolorifico e antinfiammatorio. È bene anche tenere la parte interessata a riposo, evitandole ulteriori stress e traumi.
In linea generale, lesioni e infortuni si verificano più facilmente quando la struttura muscolare è poco elastica o quando il movimento è brusco e veloce. Pertanto, prima dell’esercizio fisico è bene praticare stretching, importantissimo per l’allungamento delle fibre muscolari.
Cosa non fare in caso di ematoma
Non sono consigliati i massaggi, a meno che non siano mirati ed eseguiti da mani esperte, perché il muscolo deve "ricostituirsi" e non deve essere quindi inutilmente sollecitato; il massaggio potrebbe poi causare una ripresa del sanguinamento dalla lesione stessa, con un aumento della gravità dell’ematoma.
Assai sbagliato è bagnare la parte interessata con acqua calda, poiché, anche se immediatamente si può percepire una sensazione di sollievo, in realtà il calore non farà altro che dilatare i vasi sanguigni, con conseguente maggiore richiamo di sangue nella parte colpita e ulteriore espansione dell’ematoma.
Quando il trauma interessa zone delicate (testa, torace, addome…) conviene rivolgersi a un medico: in questi casi l'ematoma potrebbe non essere visibile, ma interessare un organo interno.