Ormoni bioidentici, cosa sono e quando si usano

Per la terapia ormonale sostitutiva, per esempio in menopausa, si possono scegliere anche gli ormoni bioidentici. Vediamo meglio come sono formulati, in cosa differiscono da quelli sintetici e perché, pur essendo spesso di origine vegetale, è sbagliato definirli come "naturali".

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Cosa sono gli ormoni bioidentici 

Gli ormoni bioidentici sono molecole ormonali che derivano da sostanze naturali, prevalentemente vegetali, e vengono sintetizzate in laboratorio al fine di avere una struttura chimica identica a quella degli ormoni prodotti naturalmente dal corpo umano.

È proprio questa somiglianza molecolare a far sì che, tendenzialmente, siano più compatibili con l’organismo e meglio tollerati.

 

I più noti e utilizzati ai fini terapeutici sono:

  • estrogeni (estradiolo ed estriolo); 
  • progesterone; 
  • dhea (deidroepiandrosterone); 
  • keto-dhea;
  • pregnenolone; 
  • testosterone;
  • idrocortisolo.

 

A cosa servono 

Come funzionano gli ormoni bioidentici? Di fatto, correggono gli squilibri ormonali dell’organismo, andando a integrare quegli ormoni che il corpo non produce in quantità sufficienti. 

 

Una terapia ormonale sostitutiva bioidentica può essere utile in situazioni come la menopausa o l'andropausa, o ancora per alleviare i sintomi della sindrome premestruale, contrastare il calo della libido, regolarizzare il peso corporeo.

 

Sicurezza degli ormoni bioidentici

“Il termine bioidentico identifica una terapia che abbia la stessa struttura molecolare delle sostanze prodotte nel corpo umano, pertanto estradiolo e progesterone realizzati da industrie farmaceutiche e sottoposti a rigorosi controlli dalle Autorità preposte sono da intendersi come forme bioidentiche di tos”, spiega la dottoressa Paola Tacconis, ginecologa che riceve a Torino

 

Tra gli effetti collaterali degli ormoni bioidentici per la menopausa possono presentarsi:

  • sanguinamenti anomali;
  • aumento delle procedure diagnostiche (i.e., isteroscopie, biopsie);
  • tensione /dolore mammario;
  • aumento delle procedure diagnostiche (ecografie, mammografie, biopsie);
  • nausea, gonfiore addominale, dolori pelvici;
  • cefalea, irritabilità, depressione, difficoltà a concentrarsi;
  • ritenzione di liquidi/aumento di peso.

 

“Ciò che commercialmente viene definita come terapia ormonale bioidentica (BHT) è un insieme di preparazioni ormonali che contengono una miscellanea di vari ormoni, compresi estradiolo, estrone, estriolo, progesterone, DHEA e testosterone, normalmente prodotte in modo galenico”, continua la dottoressa. 

 

Gli ormoni bioidentici non sono “naturali”, ma sono sintetizzati in laboratorio da precursori di origine vegetale e sono quindi farmaci a tutti gli effetti: in quanto tali, affinché possano espletare l'azione terapeutica desiderata minimizzando eventuali rischi, essi devono essere utilizzati solo quando effettivamente necessari e solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio”.

 

Svolgendo la stessa azione dei farmaci classici, possono presentare gli stessi effetti collaterali: ad esempio, a dosi eccessive, l’estradiolo può accrescere il rischio oncologico esattamente come il suo equivalente sintetico, l’etinilestradiolo, in uso da decenni. Sono la personalizzazione della terapia e, in particolare, il corretto dosaggio delle sue componenti il fattore decisivo di sicurezza”.

 

Quando si somministrano gli ormoni bioidentici  

La somministrazione degli ormoni bioidentici dipende dalle esigenze specifiche del paziente. Citiamo le casistiche più comuni:

  • Estrogeni, tra cui estradiolo ed estriolo: sono tra i protagonisti della terapia ormonale sostitutiva bioidentica che aiuta ad alleviare i sintomi della menopausa, cioè vampate di calore, secchezza vaginale, sonno agitato e così via; ma possono essere usati anche in caso di disfunzioni ovariche o alterazioni del ciclo mestruale.
  • Progesterone: spesso viene prescritto insieme agli estrogeni durante la terapia ormonale sostitutiva, ma può fungere anche da terapia di supporto durante la gravidanza (in presenza di determinate condizioni cliniche) o per regolare il ciclo mestruale.
  • Testosterone: può essere prescritto agli uomini con ipogonadismo, oppure alle donne che hanno subito l’asportazione chirurgica delle ovaie.
  • Dhea (Deidroepiandrosterone): gli integratori sono stati proposti per stabilizzare il tono dell’umore, aumentare il benessere e la tolleranza allo stress.
  • Cortisolo: è usato in alcuni casi di insufficienza surrenalica.
  • Tiroxina (T4) e triiodotironina (T3): sono utili nel trattamento dell’ipotiroidismo.
  • Melatonina: serve per trattare i disturbi del sonno e regolare i ritmi circadiani.

 

Ormoni bioidentici di origine vegetale 

Di fronte alla prospettiva di intraprendere una terapia ormonale sostitutiva, molti e molte chiedono al proprio medico quali sono gli ormoni bioidentici naturali: l’idea di assumere una sostanza di origine vegetale, infatti, può risultare più rassicurante. 

 

È vero infatti che molti ormoni bioidentici sono sintetizzati a partire da fonti vegetali, per esempio:

  • i fitoestrogeni (soprattutto gli isoflavoni genisteina, daidzeina e gliciteina) sono sintetizzati a partire dalla soia;
  • il progesterone è sintetizzato a partire da dioscorea villosa, agnocasto, igname selvatico o damiana.

 

Ciò non significa che siano composti fitoterapici: chi prescrive gli ormoni bioidentici è rigorosamente un medico (il ginecologo, nel caso della menopausa). 

 

Il paziente inoltre acquista gli ormoni bioidentici in farmacia dietro presentazione di una ricetta medica, non su internet o in erboristeria. Si tratta di preparati galenici: ciò significa che vengono messi a punto dal farmacista stesso, in appositi laboratori.

 

Ormoni bioidentici e menopausa  

La menopausa, di per sé, non è una malattia, bensì una fase fisiologica che occupa circa un terzo della vita della donna. Si tratta comunque di un periodo di profondi cambiamenti per l’organismo, che insorgono gradualmente già 5-10 anni prima della fine del ciclo mestruale (tale fase prende il nome di perimenopausa).

 

La netta diminuzione degli estrogeni e del progesterone provoca una serie di sintomi che possono rivelarsi piuttosto fastidiosi:

  • vampate di calore, soprattutto notturne;
  • insonnia;
  • formicolio, crampi e intorpidimento delle gambe;
  • tachicardia notturna;
  • aumento di peso, con accumulo di grasso soprattutto nell’area addominale;
  • alterazioni nel tono dell’umore;
  • atrofia vulvo-vaginale, cioè secchezza, sensibilità e dolore durante i rapporti sessuali;
  • aumento del rischio di osteoporosi.

 

La terapia ormonale sostitutiva (tos), a base di ormoni sintetici o bioidentici, può essere un valido aiuto per quelle donne che vivono questi sintomi in maniera molto intensa, con un peggioramento della propria qualità della vita. Questo a patto che le condizioni cliniche della paziente la giustifichino e che il margine di rischio sia accettabile.

 

Ma come scegliere tra i vari tipi di terapia ormonale sostitutiva? “Il medico si orienta sulla base dell’interpretazione dei test di laboratorio specialistici, dei sintomi, dei segni della carenza e della visita. Per alcune donne i dosaggi, la concentrazione e l’effetto dei farmaci normalmente disponibili in commercio non sono sufficienti a dare un risultato soddisfacente sulla sintomatologia menopausale; queste sono le pazienti a cui propongo di passare a prodotti galenici grazie ai quali posso personalizzare la dose in base alle loro specifiche esigenze”, spiega la ginecologa Paola Tacconis.

 

Come si somministrano

Gli ormoni bioidentici possono essere somministrati in diverse forme, tra cui creme, gel, pillole, patch e iniezioni. La scelta della modalità di somministrazione dipende dalle preferenze del paziente, dalla specifica condizione medica e dalle raccomandazioni del medico.