Acido ialuronico, cos'è e come si usa
Abbiamo tutti sentito parlare di acido ialuronico, ingrediente base di creme, sieri, biostimolanti e filler. Ma di cosa si tratta, come funziona esattamente e per quali problematiche può essere efficace?
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- Cos'è l'acido ialuronico
- La struttura chimica
- Il ruolo dell'acido ialuronico
- A cosa serve l'acido ialuronico
- Le applicazioni
- Acido ialuronico e usi per la pelle
- Acido ialuronico nei cosmetici
- Acido ialuronico per le articolazioni
- Gli integratori di acido ialuronico
Cos'è l'acido ialuronico
L'acido ialuronico è una molecola sintetizzata dal nostro organismo per idratare e proteggere i tessuti. Nel corpo umano si trova nella pelle, nell'umor vitreo degli occhi (di cui mantiene l'idratazione); nelle cartilagini, nei tendini e nelle articolazioni; nel cordone ombelicale e nelle pareti dell'aorta.
La scoperta dell’acido ialuronico si deve a Karl Meyer e a un suo assistente, John Palmer, che nel 1934 lo isolarono dal corpo vitreo dell’occhio di un bovino. Dagli anni '70 e fino a pochi anni fa, questa molecola veniva estratta esclusivamente per fermentazione batterica dalla cresta dei galli.
Oggi, all'acido ialuronico di origine aviaria si affianca quello estratto mediante un processo fermentativo di batteri su un substrato vegetale. Le moderne tecniche di produzione consentono infatti la sintesi di diversi tipi di acido ialuronico con caratteristiche e campi di applicazione differenti.
L’acido ialuronico che usiamo ai fini cosmetici e di medicina estetica è quasi sovrapponibile a quello che abbiamo nel nostro corpo, ma non è la stessa cosa. I laboratori lo sintetizzano a partire da una fermentazione batterica in condizioni particolari e lo "depurano” dai segnali genetici provenienti dal batterio: estrapolano una molecola purificata e ne fanno uno ialuronato di sodio.
La struttura chimica
Dal punto di vista chimico, l’acido ialuronico è un polisaccaride ad alto peso molecolare che fa parte del gruppo dei glicosamminoglicani. È formato da una catena lineare, costituita da unità disaccaridiche di N-acetilglucosammina e acido glucuronico. La sua formula chimica è (C14H21NO11)n.
Il ruolo dell'acido ialuronico
L’acido ialuronico è uno dei principali componenti dei tessuti connettivi su cui svolge, insieme al collagene e all'elastina, un'importante funzione strutturale, conferendo alla pelle le sue particolari proprietà di resistenza, plasticità, turgore e densità.
L'acido ialuronico è un componente fondamentale del liquido sinoviale che si trova all'interno delle articolazioni con lo scopo di proteggere le cartilagini dall'usura e da carichi eccessivi. Il liquido sinoviale, oltre ad ammortizzare i movimenti, assicura il nutrimento alla cartilagine, accelerandone i processi riparativi.
L'invecchiamento articolare, così come quello cutaneo sono associati a un decremento nella produzione di acido ialuronico. La sua carenza determina disidratazione e indebolimento della struttura tissutale, fattori responsabili della formazione delle rughe e del rilassamento cutaneo.
A cosa serve l'acido ialuronico
L'acido ialuronico svolge diversi ruoli importanti nel corpo umano:
- trattiene l’acqua, idratando quindi la pelle (che, così facendo, si mantiene morbida ed elastica) e agendo come lubrificante nelle articolazioni;
- mantiene l’integrità strutturale dei tessuti, contribuendo all’elasticità della pelle e alla resistenza di cartilagini e legamenti;
- l’acido ialuronico interviene nei processi di rigenerazione dei tessuti, accelerando la guarigione delle ferite e la riparazione dei tessuti danneggiati;
- ha proprietà antiossidanti, proteggendo i tessuti dai danni causati dai radicali liberi.
Le applicazioni
Vediamo ora come si usa l'acido ialuronico:
- come ingrediente per creme e sieri per la pelle;
- trattamento delle rughe profonde e delle rughe sottili attraverso iniezioni sottocutanee e intradermiche: filler a base di acido ialuronico cross-linkato;
- come biostimolante cutaneo attraverso iniezioni intradermiche con prodotti a base di acido ialuronico libero;
- miglioramento dell’aspetto delle cicatrici, attraverso varie metodologie, topiche e iniettabili.
L’acido ialuronico è usato anche in oftalmica e nella chirurgia oculare, per esempio nella correzione laser della miopia o nell’intervento per la cataratta.
Acido ialuronico e usi per la pelle
Il motivo numero uno per cui è noto anche ai non esperti è l’azione che l’acido ialuronico esercita sulle rughe e, più in generale, sulla pelle. Trattenendo l’acqua, infatti, aiuta la pelle a restare più piena, morbida al tatto, di fatto perché più idratata in superficie, mantenendola elastica e rallentando quindi l’avanzata delle rughe e degli altri segni del tempo. Viene usato anche per accelerare la guarigione da ferite e cicatrici.
Qual è il migliore acido ialuronico? Impossibile dare una risposta certa, perché il prodotto va scelto in base alle specifiche esigenze della persona e l’innovazione in questo campo procede a ritmi molto veloci.
Può essere applicato come topico, con creme e sieri, ma i suoi effetti vengono nettamente potenziati se si ricorre ai biostimolanti.
Il biostimolante è un prodotto eccezionale, tanto da essere considerato la terapia di base in medicina estetica. Quelli in commercio sono a base di acido ialuronico, anche associato ad aminoacidi, vitamine o polinucleotidi: hanno funzioni diverse tra loro, ma il loro obiettivo comune è quello di stimolare i fibroblasti a produrre collagene ed elastina, riorganizzando la matrice extracellulare ed accentuando i processi riparativi del derma. Il biostimolante è quindi un presidio importantissimo per il medico estetico perché rigenera, ristruttura e biostimola la cute.
Nel concreto, come funzionano i biostimolanti? Vengono infiltrati piccolissimi quantitativi di prodotto nel derma, attraverso micro-punture. È una procedura che può eseguire soltanto il medico. Stiamo parlando di presìdi medici iniettabili che, in quanto tali, sono sottoposti a una procedura ministeriale e sono registrati a livello europeo.
La biostimolazione può essere considerata la terapia di base sulla quale, eventualmente, procedere successivamente con altre metodologie, ad esempio i filler di acido ialuronico. Si tratta di piccole quantità di acido ialuronico sintetico, sotto forma di gel, che vengono iniettate nel tessuto cutaneo per:
- riempire le rughe e le linee sottili;
- aumentare il volume delle labbra perfezionandone la forma;
- riempire le guance svuotate dall’invecchiamento;
- definire meglio i contorni del viso, come guance, mento o profilo mandibolare.
Esiste anche il filler genitale (G filler), usato in area vulvare per migliorare la forma e le dimensioni delle grandi labbra. Questo procedimento serve per contrastare i segni e i sintomi dell’atrofia tissutale legata – per esempio – all’invecchiamento.
Come per i filler del volto, l’acido ialuronico nativo viene cross-linkato, cioè si aggiunge una sostanza che lo stabilizza, costruendo di fatto una nuova molecola. È un gel stabile costruito per rimanere nei tessuti alcuni mesi, viene infiltrato a una specifica profondità nei tessuti per dare volume e migliorare l’aspetto delle aree in cui viene utilizzato, anche a livello vulvare. Il filler a base di acido ialuronico utilizzato a livello vulvare è un prodotto specifico: non si può utilizzare un gel costruito per il volto in questa area del corpo perché ha caratteristiche differenti e non ha l’approvazione per essere utilizzato in quest’area.
Il filler a base di acido ialuronico cross-linkato viene degradato dai processi idrolitici e dai sistemi enzimatici propri del nostro organismo. È dunque quasi completamente riassorbibile, ma le tempistiche dipendono sia dal prodotto in sé, sia dalla tecnica impiegata.
È fondamentale che il filler venga eseguito da un medico qualificato (preferibilmente dermatologo, medico estetico o chirurgo plastico) in un ambiente sicuro e sterile.
Se si segue un iter corretto, gli effetti collaterali dell'acido ialuronico di norma sono lievi e transitori: rossore, gonfiore, piccole ecchimosi che si risolvono spontaneamente. Al contrario, chi si affida a operatori improvvisati, magari per contenere il costo, rischia di andare incontro a complicanze anche gravi.
Quando non usare l'acido ialuronico? Il filler è controindicato in caso di allergia ai componenti del prodotto (veramente rara), gravidanza o allattamento, infezione da herpes in corso, malattie autoimmuni che coinvolgono la pelle, malattie autoimmuni maggiori, neoplasie ecc.
Acido ialuronico nei cosmetici
L’acido ialuronico è uno dei trattamenti più comuni all’interno di creme per il viso, sieri, maschere e trattamenti antirughe. Ma come scegliere tra i vari prodotti disponibili in commercio?
A seconda del peso molecolare e della formulazione in cui viene contenuto per essere applicato a livello topico, l’acido ialuronico ha un diverso assorbimento. Il siero ha una base più acquosa alla quale vengono aggiunti acidi ialuronici a basso peso molecolare, quindi si presume che venga assorbito leggermente di più.
La crema invece ha una base più grassa e, a seconda di come viene costruita, contiene diversi tipi di acido ialuronico anche con pesi molecolari leggermente più alti. Per poter penetrare nella cute, la molecola di ialuronico dovrebbe essere piccola. Ci sono creme costituite da microsfere di sostanze grasse che intrappolano le molecole di acido ialuronico, le aprono e le fanno agire. Altre invece contengono i liposomi, cellette ancora più piccole che si aprono a contatto con la pelle e fanno uscire l’acido ialuronico.
Il consumatore, però, non sa se l’acido ialuronico è ad alto, medio o basso peso molecolare. Nel primo caso, non può penetrare nella cute ma crea un film di superficie che attrae acqua e dunque reidrata, ma in modo molto superficiale. Quando si lava via il prodotto, si lava via anche l’idratazione.
Se invece l’acido ialuronico è a medio o basso peso molecolare, penetra di più e stimola la produzione di altre sostanze. tra cui il collagene. Ma una crema non è sufficiente: per avere un effetto incisivo, bisogna iniettarlo attraverso i biostimolanti che contengono acidi ialuronici a basso peso molecolare.
Acido ialuronico per le articolazioni
L’acido ialuronico per le articolazioni agisce come una sorta di lubrificante naturale, riducendo l’attrito tra le superfici e dunque il dolore. Ha inoltre proprietà ammortizzanti: assorbe gli urti, alleviando lo stress sulle cartilagini e sui tessuti articolari. Esercita infine un’azione antinfiammatoria, preziosa per chi soffre di patologie dolorose come l’osteoartrite.
Nel trattamento delle malattie articolari, in particolare delle osteoartrosi, si fa ampio ricorso alle infiltrazioni di acido ialuronico: si tratta di iniezioni che vengono effettuare direttamente nelle articolazioni, soprattutto quelle di ginocchio e spalla. Non basta una singola iniezione, ma di solito si procede con cicli di una a settimana, per tre settimane consecutive.
Le infiltrazioni di acido ialuronico sono un trattamento comune anche per gli sportivi, al fine di prevenire stati di sofferenza cartilaginea. Se vengono praticate da professionisti qualificati, seguendo tutte le precauzioni in termini igienici, sono operazioni sicure e prive di effetti collaterali rilevanti. Il paziente può al massimo manifestare un lieve gonfiore che si risolve nell’arco di poche ore.
Gli integratori di acido ialuronico
In commercio si trovano diversi integratori di acido ialuronico per bocca: c’è da fidarsi? Sono stati pubblicati alcuni studi scientifici che sostengono che possano essere utili. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), tuttavia, non li ritiene ancora sufficienti per autorizzare i claim che vantano questi benefici. In sintesi, è ancora un tema oggetto di studio.