Sindrome premestruale, cos'è e come agire con i rimedi naturali

Alcune alterazioni fisiche e psichiche possono anticipare l'arrivo del ciclo: in alcuni casi la gestione di questi stati transitori non è semplice e si parla di sindrome premestruale.

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I giorni prima dell'arrivo del flusso mestruale possono essere davvero difficili, molte donne vivono un'alterazione che può manifestarsi a livello fisico e/o emotivo.

 

 

Sindrome premestruale, cos'è

ll termine "mestruazione" deriva dal latino menstruatio ,"mensilità" e l'uso plurale indica una data ciclicamente ricorrente. Le mestruazioni sono un fatto naturale nella donna, il primo ciclo può arrivare anche a partire dai 9 anni.

 

Il ciclo mestruale comporta una serie cambiamenti ormonali e fisiologici periodici, si potrebbe suddividere in due fasi, ovarica e uterina, nelle quali entrano in gioco diverse strutture quali sistema nervoso, ipotalamo, ipofisi e ovaio.

 

Con il termine di sindrome premestruale (PMS = Pre Mestrual Sindrome) si definisce un insieme piuttosto complesso ed eterogeneo di alterazioni sia fisiologiche, sia psicologiche, estremamente variabili da un caso all'altro, ma sempre con una ben precisa localizzazione temporale rispetto al ciclo mestruale. A 10 giorni, una settimana dall’arrivo delle mestruazioni, le donne avvertono disturbi più o meno marcati come: gonfiore al ventre, una grande stanchezza, ritenzione idrica, aumento di peso, seni sensibili e gonfi, mal di gambe o gambe pesanti, traspirazione abbondante delle mani e dei piedi, mal di testa, crampi addominali, dolori lombari, acne.

 

I sintomi di tipo emotivo più frequenti sono: umore mutevole, irritabilità, aggressività, difficoltà a concentrarsi, depressione, aumento o calo della libido, voglia di dolci o di cibi salati.

 

La sindrome premestruale può avere ripercussioni a livello sociale. Infatti, nei casi più gravi, possono riscontrarsi uno scarso rendimento nel lavoro fino all'assenteismo, alterazioni del desiderio sessuale, isolamento sociale. Nei casi più gravi, le donne affette da questa sindrome si rendono responsabili di comportamenti psicotici (suicidio ecc.) o, addirittura, di atti criminali. Proprio per questa eventualità, la sindrome premestruale viene riconosciuta dalla legislazione di alcuni paesi (Inghilterra, Francia) come una condizione attenuante, in fase giuridico-processuale.

 

Secondo gli studiosi le donne che accusano la sindrome premestruale avrebbero un’ipersensibilità alle fluttuazioni ormonali che avvengono nel corso del ciclo mestruale.

 

Il ciclo ovarico si ripete periodicamente nella donna in media ogni 28 giorni e si divide in tre fasi: follicolare, luteinica e mestruale. La  regolarità del ciclo dipende fondamentalmente dalla equilibrata regolazione di quattro ormoni: gli estrogeni, il progesterone, l’ormone follicolo stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). I primi due sono prodotti nelle ovaie, gli altri dalla adenoipofisi (parte anteriore dell’ipofisi, ghiandola endocrina situata all’interno della scatola cranica).

  1. Durante la fase follicolare, il cui inizio corrisponde al 1° giorno del ciclo mestruale, l’adenoipofisi secerne l’ormone follicolo stimolante (FSH) al fine di stimolare la crescita e la maturazione dei follicoli nelle ovaie. I follicoli producono a loro volta estrogeni il cui compito è quello di indurre la rigenerazione e la proliferazione dell’endometrio. Di tutti i follicoli che hanno iniziato il processo maturativo, uno solo raggiunge lo stadio finale (follicolo di Graaf). Questo unico follicolo, sporgendo alla superficie dell’ovaio, scoppia e permette la fuoriuscita e la caduta dell’ovocita nelle salpingi per proseguire il suo cammino verso l’utero. Gli altri follicoli non giunti a maturazione vanno incontro a fenomeni involutivi e degenerano.
  2. Segue la fase luteinica, l’ipofisi produce l’ormone luteinizzante (LH) e riduce l’ormone FSH provocando il distacco dell’ovulo maturo (ovulazione), il follicolo svuotato viene colonizzato da cellule luteiniche. Mentre gli altri follicoli degenerano, il livello degli estrogeni diminuisce e si viene a creare una nuova struttura endocrina temporanea (per 10-12 giorni), il corpo luteo, intorno all’ovulo “prescelto” - che in risposta alla continua stimolazione da parte dell’ LH - secerne progesterone che in caso di mancata fecondazione regredisce formando una cicatrice connettivale, detta corpus albicans.
  3. Nela terza fase, di mestruazione, la mucosa dell’utero, endometrio, va incontro a modificazioni, una rapida e netta diminuzione dei livelli di estrogeno e progesterone e il corpo luteo degenerato in circa 7 giorni viene espulso con tutta la mucosa (mestruazione) e riparte la sua rigenerazione per il ciclo riproduttivo successivo. 

 

Qualsivoglia squilibrio nella quantità /proporzione dei vari ormoni può provocare alcuni disturbi tra i quali la sindrome premestruale.

 

Le possibili cause

Nonostante siano state avanzate numerose ipotesi, non si conoscono con certezza le cause dei disturbi associati alla sindrome premestruale. Infatti oltre a squilibri ormonali, alterazioni del ricambio idro-salino e disfunzioni tiroidee, più recentemente sono state avanzate teorie basate sul fatto dimostrato che gli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie modulano la risposta allo stress. Nell'insorgenza della sindrome premestruale, durante la fase luteinica, si verificherebbe una riduzione delle concentrazioni delle endorfine (cioè quegli ormoni del "benessere" che normalmente vengono prodotti dall'organismo come la serotonina, un neurotrasmettitore la cui carenza spiegherebbe la comparsa di sintomi legati alla sfera emotiva), e che questo provocherebbe un aumento delle alterazioni emotive.

 

Le ricerche condotte fino a oggi evidenziano che a soffrire maggiormente di sindrome premestruale siano le donne che fumano, quelle sottoposte ad un livello elevato di stress, che fanno poco esercizio fisico, che dormono poco, o che hanno un'alimentazione ricca in caffeina, alcol, sale, carne rossa e zuccheri. Altri fattori possono essere eventuali carenze nutrizionali di magnesio, calcio, o di vitamine del complesso B, soprattutto la vitamina B6.

 

I sintomi più frequenti

I principali sintomi della sindrome premestruale (PMS), sono:

  • alterazioni dell'umore, con ansia, irritabilità, depressione, malinconia;
  • alterazione dell'appetito;
  • problemi derivanti dalla ritenzione idrica;
  • accentuato gonfiore all'addome e agli arti;
  • gonfiore e tensione al seno;
  • occasionale insonnia;
  • alterazione della secrezione di sebo della cute, anche della testa, con pelle e capelli grassi;
  • mal di testa, cefalea, dolori articolari e muscolari.

 

Per la sindrome premestruale molto si può fare, utilizzando rimedi naturali e adottando alcuni accorgimenti preventivi. Agire sulla sindrome premestruale permette anche di regolarizzare il ciclo e alleviare dismenorrea e amenorrea.
 

 

La vitamina B6

La vitamina B6 compartecipa a più di 100 reazioni enzimatiche coinvolte nel nostro metabolismo, come il supporto al sistema immunitario, lo sviluppo del sistema nervoso centrale del feto durante la gravidanza e nell’infanzia. Le persone che non assumono abbastanza vitamina B6 possono presentare una serie di sintomi, tra cui anemia, eruzioni cutanee, pelle squamosa sulle labbra, screpolature agli angoli della bocca e lingua gonfia. Altri sintomi di livelli molto bassi di vitamina B6 includono depressione, confusione e un sistema immunitario debole, facile irritabilità e sensibilità acustica soprattutto nei bambini. I National Institutes of Health (NIH) americani riportano studi su come questa vitamina possa avere un ruolo positivo nel periodo premestruale, grazie all’effetto esercitato nel mantenimento di un normale equilibrio psicofisico e nella regolazione dell’attività ormonale.

 

L’EFSA ha fornito indicazioni in merito ai quantitativi giornalieri raccomandati:

  • 0,3 mg per lattanti di età compresa tra 7 e 11 mesi;
  • da 0,6 a 1,4 mg per i bambini di età compresa tra 1 e 14 anni;
  • 1,7 mg per uomini e ragazzi di età compresa tra 15 e 17;
  • 1,6 mg per donne e ragazze di età compresa tra 15 e17 anni;
  • 1,8 mg per donne incinte;
  • 1,7 mg per donne che allattano.

 

L’alimentazione può essere d’aiuto introducendo prodotti a base di soia, riso integrale, cereali integrali, avena, fragole, banane e broccoli, verdure a foglia verde, asparagi, cocomero, frattaglie, pesce, pollo e germe di grano altrimenti ricorrendo a integratori calibrati ad uopo.

 

 

Magnesio

ll magnesio è anch’esso coinvolto in diverse importanti funzioni, quali l'attività enzimatica, la sintesi del DNA e delle proteine e la reattività neuromuscolare. Gran parte del magnesio viene immagazzinata a livello intracellulare, nelle ossa, nei muscoli e nei tessuti molli per una loro adeguata funzionalità. Favorisce l’assorbimento delle vitamine C, B ed E, e sembra avere anche una funzione sulla stimolazione del metabolismo e la produzione di energia. Una sua carenza può influenzare il livello di energia e il benessere psicofisico, sviluppando l’insorgenza di sintomi quali stanchezza, debolezza muscolare, difficoltà di concentrazione, irritabilità e diminuzione del tono dell’umore.

 

L'EFSA consiglia un’integrazione quotidiana di magnesio di 350 mg al giorno per gli uomini e di 300 mg al giorno per le donne. Si può attingere a quote di magnesio inserendo nell’alimentazione le verdure a foglia verde come gli spinaci, oltre alle noci e ai cereali integrali, oppure ricorrere a integratori alimentari.

 

I rimedi naturali per la sindrome premestruale

La sindrome premestruale è un disturbo che colpisce la maggioranza delle donne in modi estremamente diversi e con intensità variabili. Sia da un punto di vista fisico che emotivo, può interferire anche significativamente con la normale vita quotidiana e non sempre trova la comprensione dell’ambiente sociale che circonda le interessate.

 

Esistono molti rimedi e approcci naturali come quelli provenienti dalla medicina ayurvedica particolarmente vicina alla sfera femminile. In merito alla sindrome premestruale, in ayurveda, l’attenzione va puntata su Vata che, con la sua motilità, scompiglia l’equilibrio di tutto il sistema doshico. All’interno di questo disequilibrio generale, un dosha tende a prevalere sugli altri andando a cristallizzarsi in sintomi specifici per vata, pitta e kapha, in questo modo:

  • Sindrome premestruale di tipo Vata: ansia, agitazione, cefalea, stipsi. Umore altalenante, frequente l’insonnia.
  • Sindrome premestruale di tipo Pitta: irritabilità, iperattività. Frequenti le eruzioni cutanee e i rossori. Facilità ad incorrere in scoppi di ira.
  • Sindrome premestruale di tipo Kapha: depressione, stanchezza, ipersensibilità, ritenzione idrica e gonfiore. Frequente il senso di nausea e i dolori al seno.

 

Specifiche indicazioni alimentari e igieniche così come nuove strategie quotidiane da adottare possono alleviare i sintomi e agire sulle cause. Terapie vere e proprie e rimedi più occasionali, infatti, possono cooperare per migliorare, anche sensibilmente, la qualità della vita e regalare piccoli momenti di benessere certamente salutari. 

 

Non esistono neppure nella medicina occidentale dei rimedi validi universalmente per tutte, quindi ognuna deve cercare la propria strada verso il benessere fisico e la serenità emotiva.

 

A seconda di quanto si soffra di un sintomo piuttosto di un altro è possibile prevenire la sindrome premestruale, utilizzando specifici rimedi naturali:

  • Alterazioni dell'umore: per l'alterazione dell'umore che accompagna la sindrome premestruale si possono usare sia rimedi esterni, quali gli oli essenziali; sia rimedi interni, agendo principalmente sull'alimentazione. Si può incrementare l'apporto di vitamine del complesso B e di magnesio tramite integratori specifici o aumentando naturalmente nella propria dieta l'apporto di frutta a guscio, ortaggi a foglia verde. Anche l'equilibrio dell'assunzione di omega 3 e omega 6 può portare beneficio alla stabilità dell'umore: si può quindi assumere ogni giorno un cucchiaino di olio di semi di lino spremuto a freddo. Oltre a migliorare il tono generale dell'umore, permette anche di ridurre eventuali dolori mestruali.
  • Alterazione dell'appetito: quando la sindrome premestruale determina un aumento inspiegabile della fame e incrementa la voglia di dolci, in generale di carboidrati, si deve agire sull'alimentazione evitando le farine raffinate, gli zuccheri, gli alimenti con alto carico glicemico. Questo permette di mantenere i livelli insulinici stabili, evitando i picchi glicemici responsabili della fame improvvisa. Preferire frutta dolce, cioccolato fondente con percentuale di cioccolato superiore al 70%, consumare cereali in chicco integrali, permette di regolarizzare anche l'intestino che, in questo periodo e a causa del gonfiore e della ritenzione idrica, può risultare irregolare nell'espletare le proprie funzioni.
  • Problemi legati alla ritenzione idrica e gonfiori: a causa degli ormoni, il corpo trattiene maggiormente l'acqua all'interno dei tessuti. Questo porta a gonfiore addominale e degli arti, nonché del viso. Alla ritenzione idrica si può ovviare grazie a specifici massaggi linfodrenanti, e agendo sempre sull'alimentazione: evitare cibi salati, insaccati, conservati ed elaborati, è un ottimo rimedio per non trattenere i liquidi.
  • Problemi di insonnia: l'insonnia peggiore e contemporaneamente aggrava tutti gli altri sintomi della sindrome premestruale, in un circolo vizioso. Per ovviare all'insonnia si possono utilizzare oli essenziali da bruciare nella camera da letto che permettano di calmare il corpo e la mente. In alternativa ci si può sottoporre a trattamenti di riflessologia plantare olistica; per un buon riposo è utile evitare di fumare e bere alcolici o eccitanti dopo le 15 oltre a limitare il consumo di dolci.
  • Presenza di pelle e capelli grassi: la secrezione di sebo da parte della pelle è direttamente influenzata dal ciclo ormonale e dall'alimentazione. Curare la dieta è il primo rimedio che si può usare per risolvere eventuali impurità, così come l'uso di oli essenziali per la pelle già naturalmente grassa o impura.
  • Mal di testa, cefalea, dolori muscolari e alle articolazioni: se la sindrome premestruale si accompagna ad astenia o a tensioni muscolari si può rimediare a questi problemi aumentando il consumo di potassio e magnesio.

 

Quale alimentazione per ridurre i sintomi

L’alimentazione come sempre è uno degli aspetti da curare in maniera molto attenta. Le donne che soffrono di SPM generalmente hanno una dieta squilibrata, dove il consumo eccessivo di carboidrati e zuccheri raffinati, latticini, sale, sostanze eccitanti (es. caffeina, the, cioccolato, bevande a base di cola) crea sovraccarichi. Ancora, una scarsa introduzione di verdura e frutta crea un deficit di fibre e minerali fondamentali. I carboidrati e gli zuccheri raffinati, interferiscono con l’efficienza dell’insulina nel pancreas aumentandone la concentrazione e provocando una massiccia liberazione di radicali liberi. Inoltre, inibiscono la secrezione pancreatica di glucagone deputato al ripristino dei livelli di glucosio nel sangue, con un conseguente rallentamento di tutto il metabolismo. L’eccesso di sale e glutammato, associato a una diminuzione del potassio nella dieta, affatica il metabolismo renale. La caffeina contiene le metilxantine, sostanze fortemente acidificanti, che aggravano i sintomi di ansia, depressione e nervosismo. I grassi saturi contenuti nei latticini creano sovraccarichi di sostanze colloidali (muco) nell’intestino, e nella donna in un organo emuntore secondario quale l’apparato riproduttivo.

 

Una dieta prevalentemente vegetariana normalizza il livello degli estrogeni, responsabili anche di patologie più importanti della SPM, quali l’endometriosi (proliferazione anomala della mucosa uterina) e i tumori alla mammella. Infatti, frutta e verdura sono da un lato ricche di fitoestrogeni (si cita a titolo di esempio la soia) e dall’altro di fibre solubili e insolubili (pectina e cellulosa), che nell’intestino impediscono la formazione di batteri intestinali patogeni, responsabili della disbiosi intestinale e tossiemia (intossicazione del sangue).

 

Alimenti raffinati e proteine animali, interferiscono inoltre con l’assorbimento del magnesio e del calcio e provocano una carenza di vitamine del gruppo B., causando acidosi. Occorrerà orientarsi quindi verso una dieta prettamente alcalina, introducendo:

  • Vitamina A (betacarotene) contenuta nel latte fresco, nel pesce, nella frutta e verdura arancione, negli spinaci e responsabile della salute degli epiteli e delle mucose, utile quindi per utero e ovaie.
  • Vitamine del gruppo B in particolare, Vitamina B6 (Pirossidina) contenuta nei cereali integrali e nello lievito, contribuisce a mantenere l’equilibrio di sodio e potassio e a supportare il fegato nel suo lavoro di smaltimento.
  • Vitamina E, presente negli oli vegetali spremuti a freddo, in tutti i semi crudi interi, nelle noci, nelle uova e nella soia, è un potente antiossidante e fluidificante del sangue ed è considerata la vitamina dell’apparato genitale in quanto esercita un' azione stabilizzante sul livello degli estrogeni.
  • Frutta come uva, mirtilli, papaia, albicocche, prugne, ciliegie e more, ricche di bioflavonoidi aiutano la vitamina C a mantenere i tessuti connettivi e a predisporre una barriera protettiva contro le infezioni.
  • Legumi, verdura a foglia verde, patate, banane, cereali integrali, frutta secca garantiscono un sufficiente apporto di potassio, che contrasta un eccessivo consumo di sale e quindi di sodio all’interno dell’organismo.
  • Mandorle, fichi, mele, semi ricchi di oli contenenti magnesio, minerale alcalino collegato a molti processi metabolici essenziali (il 70% è contenuto nelle ossa e il 30% nei tessuti molli e nei fluidi del corpo) che svolge un ruolo fondamentale per le contrazioni neuro muscolari. Il magnesio contribuisce a regolare l’equilibrio acido-alcalino e a stimolare l’assorbimento di altri minerali importanti quali il calcio, il fosforo, il sodio e il potassio.
  • Presente naturalmente nei semi di zucca, nei cereali integrali, lievito di birra e nella crusca, lo zinco riveste un’importanza fondamentale nella salute della donna, soprattutto durante l’assunzione di contraccettivi orali, in quanto una sua carenza comporta un abbassamento delle difese immunitarie e, nel particolare, una carenza di produzione di progesterone.
  • Acidi grassi essenziali (Omega 3), presenti negli oli di pesce, come lo sgombro, l’aringa, le sardine, il merluzzo, non solo compensano un metabolismo difettoso dei grassi, ma hanno un ruolo fondamentale per una corretta funzionalità ghiandolare.  

 

Le piante

L'erboristeria, la fitoterapia può rappresentare un valido aiuto per contrastare e lenire la sindrome premestruale.

  • Rubus idaeus per la sindrome premestruale e tutti i disturbi a questa associata: è il gemmoderivato del lampone, utile per modulare gli squilibri legati al ciclo mestruale. Conosciuto per le sue proprietà facilitatrici del mestruo e forse meno per alleviare i sintomi da sindrome premestruale. Ottenuto dai giovani getti, esercita un’azione riequilibrante del sistema neurovegetativo, capace di alleviare i principali sintomi legati alla sfera psicologica: sbalzi d’umore, crisi di pianto immotivate, irritabilità, nervosismo, ansia e depressione perché la sua azione si riverbera sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Sul piano fisico, equilibrando il sistema ormonale, regolarizza il ciclo mestruale, esercita un'azione decongestionante e rilassante del muscolo uterino: in presenza di spasmi stimola la funzionalità ovarica. La sua assunzione è quindi indicata per la tensione mammaria, ritenzione idrica, acne, cisti ovariche, ovaio policistico e fibromi.
  • Agnocasto (Vitex agnus –castus): è detto anche Albero della castità, perché nel Medioevo veniva utilizzato dai monaci per inibire la libido. La parte utilizzata negli integratori naturali per la sindrome premestruale sono i frutti essiccati, ricchi di flavonoidi, glicosidi e terpeni. L'agnocasto parla al sistema endocrino femminile, in particolar modo all’ipofisi: gli input sono il rallentamento del rilascio di prolattina e l’equilibrio tra estrogeni e progesterone. Aiuta a riequilibrare gli ormoni sessuali, riducendo l’ormone follicolo stimolante FSH e aumentando l’ormone luteinizzante LH, il quale a sua volta aiuta a riequilibrare la quantità di estrogeno rispetto al progesterone nella seconda parte del ciclo; è efficace anche contro la ritenzione idrica. I benefici a seguito dell’assunzione di Agnocasto si manifestano con riduzione della tensione mammaria, regolazione del flusso mestruale, controllo delle vampate, utile in menopausa.
  • Angelica Cinese (Angelica sinensis): è utilizzata in Cina da sempre per sostenere l’apparato femminile e lenire i disturbi mestruali, quali amenorrea, dismenorrea e condizioni disequilibranti da menopausa. Ha funzione epato protettrice e può prevenire la riduzione di glicogeno nel fegato; inoltre può ridurre stati di contrazione e di rilassamento delle fibre uterine. La parte utilizzata negli integratori naturali per la sindrome premestruale è la radice, apportatrice di acido ferulico, vitamine B12, A ed E, acido ascorbico, fitosteroli e sali minerali.  L’Angelica parla alla muscolatura liscia, in particolar modo agisce come miorilassante sulle contratture uterine, riducendo eventuali spasmi; disinfiamma l’apparato femminile, regola la pressione sanguigna.
  • Calendula (Calendula officinalis): le sommità e le foglie sono ricche di mucillagine, la quale favorisce la risoluzione di processi flogistici delle mucose e della cute. Ha proprietà antisettiche e riparatrici e trova applicazione anche nelle diverse infezioni vaginali.
  • Cimicifuga (Cimifuga Racemosa): svolge azione normalizzante del sistema riproduttivo femminile e possiede notevoli proprietà antispastiche. Detta anche “Erba delle donne”, appartiene alla cultura degli Indiani d’America, che la utilizzavano per facilitare il parto perchéantinfiammatoria, antireumatica e antidolorifica. La parte utilizzata negli integratori naturali per la sindrome premestruale è la radice e i rizomi. La cimicifuga contiene fitoestrogeni e parla al sistema endocrino, in particolar modo regola la secrezione dell’ormone luteinizzante. In caso di sindrome premestruale è estremamente utile poiché svolge un’azione sedativa sui dolori addominali, allevia la tensione mammaria e calma gli stati di irritabilità. Può essere integrata anche durante il ciclo mestruale per alleviare i classici disturbi del periodo. L’assunzione di cimicifuga deve essere indicata dal medico curante poiché potrebbe peggiorare eventuali sofferenze a carico del fegato in soggetti predisposti.
  • Scutellaria (Scutellaria lateriflora): riequilibrante del sistema nervoso ed è particolarmente indicata in casi di ansia, tensione, depressione, irritabilità e insonnia; ha anche proprietà antispastiche contro i dolori mestruali.
  • Enotera o Primula notturna (Oenothera biennis) e semi di borragine, contenenti acidi grassi insaturi come acido linoleico e oleico della serie Omega 6 dalle proprietà antinfiammatorie.
  • Ginseng siberiano (Eleutheroccocus senticosus): la sua radice viene utilizzata per le sue proprietà anti- stress; si tratta di una erba adattogena, dal momento che agisce in accordo con le esigenze dell’organismo, rifornendo di energia o combattendo lo stress agendo sulle ghiandole surrenali.
  • Iperico (Hypericum perforatum): oltre ad avere ben documentati effetti antidepressivi, è anche un buon rimedio per il sistema nervoso e può aiutare a scaricare la tensione e l’ansia.
  • Melissa (Melissa officinalis): ha proprietà spasmolitiche e blandamente sedativa. La melissa, altrimenti detta “Limoncella” per la sua profumazione simile all’agrume, è un’erba officinale ben conosciuta dalla notte dei tempi, annoverata come rimedio calmante, sedativo, particolarmente indicato per la sfera femminile, in grado di modulare l’umore e l’irritabilità. La melissa in caso di sindrome premestruale oltre a svolgere un’azione rilassante sul sistema nervoso centrale, agisce come antispasmo in caso di dolori addominali e tensioni muscolari.
  • Tiglio (Tilia tormentosa): dalle proprietà ansiolitiche e antidistoniche, svolge una azione regolarizzatrice sull’asse cortico-ipotalamico.
  • Cardo mariano (Silybum marianum): ha un’azione protettiva sul fegato, organo il cui corretto funzionamento è indispensabile al fine di eliminare i prodotti di scarto e gli ormoni “vecchi” del ciclo mestruale.
  • Tarassaco (Taraxacum officinale): il tarassaco è l’erba più adatta contro la ritenzione idrica perché è un diuretico naturale che permette di rilasciare i liquidi senza che l’organismo perda contemporaneamente elementi nutritivi essenziali. Aiuta inoltre la funzionalità epatica nel processo di disintossicazione.  

 

Oli essenziali

La sindrome premestruale colpisce una gran quantità di donne, con sfumature e intensità differenti. Gli oli essenziali, agendo sulla regolazione degli ormoni tramite l'aromaterapia, permettono di trattare i vari disturbi legati al ciclo ormonale, e alla sindrome premestruale, con efficacia. Agendo inoltre sul sistema corpo-mente essi sono utili anche per i disturbi strettamente fisici.

 

La sindrome premestruale può manifestarsi dal punto di vista emotivo, con alterazione dell'umore, e dal punto di vista fisico, con alterazione del peso e della qualità della pelle, dei capelli, e della sudorazione, nonché manifestandosi con dolori e crampi anche prima della presenza del ciclo.
In linea generale gli oli essenziali utili per la sindrome premestruale sono, in ordine di importanza, i seguenti:

  • Bergamotto: l'olio essenziale di bergamotto è utile per la sindrome premestruale in quanto stimola il buonumore, calmando ansia, depressione e irritabilità.
  • Geranio: l'olio essenziale di geranio permette di normalizzare stati emotivi di disagio e diminuire aggressività e scontentezza, perciò è utile per calmare la tensione che si accompagna alla sindrome premestruale.
  • Salvia sclarea: dalla salvia sclarea si ottiene un olio molto utile per i problemi femminili in generale.
  • Rosa: la rosa è il fiore d'elezione per il dolore e l'apertura del cuore, per il superamento della depressione e degli stati emotivi oppressi; si inserisce nelle miscele per la sindrome premestruale quando c'è già un terreno emotivo fertile alla manifestazione della depressione della malinconia.
  • Camomilla romana: la camomilla romana permette, tramite il suo olio essenziale, di agire su gli spasmi uterini.

 

Ecco alcune possibili combinazioni da utilizzare per l'aromaterapia: Miscela di olii essenziali in caso di sindrome premestruale con irritabilità:

  • olio essenziale di bergamotto, 7 gocce
  • olio essenziale di salvia sclarea, 7 gocce

 
Miscela di olii essenziali in caso di sindrome premestruale con depressione:

  • olio essenziale di bergamotto, 7 gocce
  • olio essenziale di geranio, 2 gocce

 
Le miscele si possono usare nel brucia essenze, a partire da qualche giorno prima del ciclo (circa 10). Si consiglia di profumare la casa gradualmente, lasciando scaldare l'acqua del brucia essenze per due ore ogni giorno, evitando di profumare l'aria di notte.

 

Per accompagnare il sonno si può usare ogni singola miscela nell'acqua del bagno serale o per un massaggio sulla pelle dopo la doccia mescolando ogni miscela in 10 ml di olio di base, massaggiando lentamente e fino all'assorbimento completo. Massaggiare la zona lombare con olio essenziale di lavanda (3 gocce) e di camomilla romana (2 gocce) diluito in 10 ml di olio di mandorle dolci permetterà di alleviare la tensione e di prevenire il dolore.

 

Fiori di Bach

Un approccio alla SPM attraverso i fiori di Bach può rappresentare un valido supporto terapeutico. La concezione di E. Bach di malattia, salute e guarigione si estende molto al di là dei confini della materialità e considera il rapporto indissolubile dell’individuo con la propria Anima (Spirito) e Mente (Psiche). Nel corso delle sue ricerche, E. Bach individuò 38 fiori corrispondenti a 38 stati d’animo disarmonici o modelli spirituali negativi (archetipi negativi) che caratterizzano la natura umana e che bloccano la comunicazione energetica e vibrazionale tra Io superiore e personalità e rappresentano la causa profonda delle malattie. La terapia con i fiori di Bach è tesa all’armonizzazione e purificazione sul piano psichico, ripristinando le vibrazioni energetiche proprie dello stato di salute e eliminando stati d’animo ed emozioni negativi, stimolando così il processo di auto guarigione insito in ogni individuo in virtù del suo vis vitale o forza vitale. 

 

I rimedi scoperti dal Dr. Bach, non utilizzano il materiale fisico della pianta o del fiore bensì l’energia essenziale presente in esso. L’energia guaritrice viene estratta tramite il sistema della solarizzazione o della bollitura che è conservata in un liquido adatto (brandy) e più volte successivamente diluita prima della somministrazione, che generalmente avviene per via sublinguale.

  • Crab Apple (Melo selvatico), considerato il fiore della “purificazione”, per coloro che manifestano un’eccessiva attenzione al dettaglio e alla pulizia nel mondo esterno e fisicamente un forte disgusto per se stessi; si adatta quindi alle donne che vivono il ciclo mestruale come “sporco”, fastidioso, imbarazzante, come qualcosa da nascondere. E’ molto utile per favorire la disintossicazione che si accompagna al flusso e per chi presenta in concomitanza acne o manifestazioni cutanee.
  • Chicory (Cicoria), il cui archetipo negativo è la possessività a livello cosciente o inconscio, che si manifesta con una personalità forte, perfezionista, poco spontanea nei sentimenti dietro alla quale vi è sempre una profonda insoddisfazione spirituale, un vuoto interiore. Chicory aiuta a convivere meglio con le proprie necessità e il proprio corpo, favorendo anche da un punto di vista fisico l’eliminazione delle scorie metaboliche e del ricambio cellulare.
  • Walnut (Noce): corregge gli stati negativi dell’insicurezza, dell’instabilità ed incostanza durante importanti cambiamenti di vita donando fiducia in se stessi e, nello specifico, la capacità di accettazione del mutamento della propria femminilità all’interno del ciclo ovarico.
  • Impatiens (Erba impaziente): il cui archetipo negativo è l’iper attività e l’intolleranza nei confronti dei ritmi altrui, considerati lenti. Impatiens, quindi per le donne facilmente irritabili che non concedono alcuno spazio alla loro femminilità in quanto non vogliono o non hanno il tempo di farlo e il ciclo mestruale rappresenta una perdita di tempo che sottrae risorse alle loro attività.
  • Rock Water (acqua di fonte): collegato al principio spirituale negativo della repressione della propria personalità e autonegazione: le donne in questo caso sono più rigide e perfezioniste, vivono il loro ciclo mestruale in modo doloroso come un evento estraneo a se stesse, di cui potrebbero addirittura fare a meno in quanto scomodo.
  • Mimulus (Mimolo giallo) il cui archetipo negativo sono le paure concrete e tangibili non espresse che però sfociano in una sensibilità esasperata: ogni ostacolo o ogni evento che esula dalla consuetudine viene interpretato come potenzialmente pericoloso e viene affrontato con apprensione a causa della mancanza di fiducia in se stessi e, nella donna, il ciclo mestruale viene vissuto come un “ritirarsi” della propria femminilità.
  • Scleranthus (Centigrani-fiorsecco): il cui archetipo negativo sono l’indecisione costante e la mancanza di equilibrio, che si manifestano con sbalzi d’umore e tutti i sintomi fisici di squilibrio energetico, ad esempio oscillazione del peso corporeo, allegria/tristezza, problemi intestinali, vertigini.
  • Olive (Olivo): il cui archetipo negativo è rappresentato dall’esaurimento completo delle forze fisiche in quanto si è abusato delle proprie energie vitali. Olive dona grande forza e vitalità, quindi ottimo anche nella SPM, spesso molto stancante.
  • Mustard (Senape selvatica): il sintomo chiave è la tristezza improvvisa e inspiegabile, una depressione che sopraggiunge senza una causa apparente.
  • Pine (Pino Silvestre): il cui sintomo chiave è il senso di colpa, nel caso specifico di essere nata donna, che genera spesso in scarsa stima di se, insoddisfazione e senso di inferiorità: si tratta di conflitti interiori profondi, che spesso riemergono, nello specifico in una sessualità frustrata e un cattivo rapporto con il proprio corpo.