Agnocasto: effetti collaterali
L'agnocasto (Vitex agnus castus) è una pianta che cresce in prossimità di fiumi e torrenti, tipica della zona del Mediterraneo e dell’Asia Centrale. Appartenente alla famiglia delle Verbenacee, in passato era usato per costruire palizzate. Dall’azione anafrodisiaca, oggi l’agnocasto è utile per le sue prorpietà antispasmodiche e sedative. Scopriamo le caratteristiche e gli effetti collaterali dell'agnocasto.
Agnocasto: caratteristiche e proprietà
L’agnocasto è un piccolo albero con rami quadrangolari, foglie decidue e opposte dall’odore simile a quello della salvia. I fiori sono campanelle dal colore violaceo mentre i frutti sono drupe allungate nero-rossastre contenenti i semi simili al pepe nero.
Sono proprio i frutti dell’agnocasto, ricchi di sostanze, che conferiscono alla pianta la capacità di agire sull’ipofisi. In questo modo, l’agnocasto ha un’azione anti-estrogenica e antispasmodica, utile in caso di acne e contro la sindrome premestruale e i disturbi della menopausa.
L'agnocasto svolge anche un’azione sedativa che viene usata per la cura di tachicardia, vertigini, spasmi intestinali, insonnia e amenorrea.
Gli effetti collaterali dell'Agnocasto
L'agnocasto potrebbe presentare alcuni lievi effetti collaterali, che scompaiono facilmente in seguito alla sospensione nell’assunzione, come:
- nausea,
- disturbi gastrointestinali,
- orticaria,
- disordini mestruali.
Inoltre, data la sua azione ormone-stimolante, l’agnocasto è sconsigliato durante la gravidanza, l’allattamento e alle ragazze in età prepuberale.
Ti potrebbero interessare anche:
> L'agnocasto tra i rimedi contro le cisti ovariche
> Dalla naturopatia, un valido supporto contro l'amenorrea
Immagine | Wikipedia