Salice, proprietà e benefici
Il salice è un noto rimedio usato per le sue proprietà antinfiammatorie, utili in caso di febbre, reumatismi, mal di testa.
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- Salice, la pianta
- Varietà di salice
- Salice in erboristeria, le parti utilizzate
- La salicina
- L'acido salicilico
- Proprietà del salice
- Utilizzi del salice
- Uso interno
- Uso esterno
- Gli effetti collaterali
Salice, la pianta
Il salice è un albero che appartiene alla famiglia delle Salicaceae, la stessa del pioppo, e che si trova comunemente nelle aree umide di tutta Europa.
Le piante di salice sono alberi che possono superare i venti metri di altezza, caratterizzati da una chioma aperta e i rami sottili, flessibili e tenaci, su cui si sviluppano foglie lanceolate.
Il nome del salice bianco (Salix alba) deriva dalla presenza di una densa peluria sulla pagina inferiore delle foglie che conferisce una colorazione argentea e biancastra.
Le infiorescenze sono costituite da amenti femminili e maschili. Gli amenti maschili sono lunghi fino a sette centimetri e presentano due stami e antere gialle mentre quelli femminili sono peduncolati e più esili. I frutti sono costituiti da capsule che, a piena maturazione, si aprono in due parti liberando dei semi cotonosi dotati di un pappo bianco.
Varietà di salice
Il genere Salix comprende circa 300 specie caratterizzate da rapido accrescimento e scarsa longevità.
Tra le varietà di salice troviamo:
- Salix alba, salice bianco;
- Salix purpurea, salice rosso;
- Salix cinerea, salice cenerino;
- Salix viminalis, salice da vimini.
Alcune varietà di salice vengono utilizzate in erboristeria e fitoterapia si utilizzano estratti di salice ottenuti dalla corteccia, il cui fitocomplesso contiene acido salicilico, un composto ad azione antinfiammatoria.
Salice in erboristeria, le parti utilizzate
In erboristeria viene utilizzata la corteccia di salice che, in queste piante, è caratterizzata da una colorazione giallastra o grigio-rossastra.
La corteccia viene prelevata dai rami di due-tre anni e sottoposta a processi per ottenere un estratto ricco di composti fenolici come flavonoidi, pronantociani, salicina o salicoside, oltre a salicortina e loro derivati.
In erboristeria si utilizzano principalmente:
- Salix alba;
- Salix purpurea;
- Salix daphnoides;
- Salix fragilis.
La salicina
La salicina è un composto presente nel fitocomplesso del salice, nota anche come salicoside, precursore dell’acido salicilico.
Il salice viene adoperato principalmente per via delle sue proprietà antinfiammatorie attribuite proprio all’acido salicilico, che si forma a partire dalla salicina o salicoside: dall’idrolisi del salicoside o salicina si liberano glucosio e alcool salicilico e quest’ultimo è poi ossidato ad acido salicilico.
La salicina fu isolata per la prima volta dal salice nella prima metà dell’800 dimostrandone l’azione antipiretica e da essa si ricavò nel 1875 il salicilato di sodio usato contro la febbre reumatica. Visto il successo di questo farmaco, i chimici impiegati nell’industria farmaceutica del tempo svilupparono l’acido acetilsalicilico, principio attivo introdotto nel 1899 e ancora oggi in uso.
L’azione antinfiammatoria del salice è data però anche da altri composti, primi tra tutti i flavonoidi, che lavora in sinergia con la salicina potenziandone l’azione.
L'acido salicilico
L’acido salicilico è un composto che si forma in seguito al metabolismo della salicina all’interno del nostro organismo.
Dopo aver assunto preparazioni contenenti salicina, questa molecola raggiunge l’intestino dove viene idrolizzata e assorbita come alcool salicilico.
Quando l’alcool salicilico raggiunge il fegato attraverso la circolazione portale, viene ossidato dai citocromi in acido salicilico, la molecola cui sono attribuite le proprietà antinfiammatorie del salice.
A partire dal salice e dalla salicina sono stati sviluppati i primi farmaci antinfiammatori non steroidei o FANS.
Dopo essere stata isolata, infatti, questa molecola è stata utilizzata per sintetizzare l’acido acetilsalicilico un composto che svolge azione antinfiammatoria e antipiretica grazie all’inibizione delle ciclossigenasi, enzimi coinvolti nella sintesi delle prostaglandine responsabili degli stati infiammatori.
Proprietà del salice
Grazie al contenuto di salicina e di altri composti presenti nel suo fitocomplesso, il salice vanta proprietà:
- Antinfiammatorie;
- analgesiche;
- antipiretiche;
- antireumatiche.
Le proprietà del salice, come visto, sono dovute all’inibizione della sintesi di prostaglandine per inattivazione delle ciclossigenasi.
Utilizzi del salice
Gli estratti ricavati dalla corteccia di salice (o integratori di salice) vengono adoperati principalmente per ridurre la febbre e per alleviare il mal di testa, il dolore provocato da stati influenzali e forme reumatiche.
Le infiorescenze femminili e le foglie del salice sono invece usate tradizionalmente come spasmolitici, digestivi e sedativi per ridurre l’ansia.
Uso interno
Il salice può essere usato internamente sotto forma di decotto, estratto secco titolato in acido salicilico o tintura madre.
Il decotto si prepara con circa tre grammi di corteccia essiccata da bollire in acqua per cinque minuti per poi filtrare; se ne possono bere fino a tre tazze al giorno.
La tintura madre di salice, preparata dalla macerazione in acqua e alcool della corteccia fresca, si somministra invece al dosaggio di 40 gocce diluite in acqua da una a tre volte al giorno.
Gli estratti si assumono tenendo conto che il dosaggio giornaliero consigliato di salicina va da 60 a a 240 milligrammi.
Uso esterno
Per uso esterno, l'acido salicilico è usato in creme e lozioni per le sue proprietà cheratolitiche, dunque nei casi in cui la pelle sintetizza cheratina in eccesso, ad esempio quando si formano calli, duroni e verruche.
L’acido salicilico trova impiego anche nel trattamento di alcune patologie dermatologiche come:
Esternamente, il salice non ha azione antinfiammatoria perché l’acido salicilico non è presente nel salice, ma si forma in seguito a idrolisi della salicina nell’intestino e successiva ossidazione nel fegato, dunque è necessario che la salicina sia metabolizzata dall’organismo per poter espletare la propria azione.
Gli effetti collaterali
Il salice risulta un rimedio sicuro ma la salicina ad alti dosaggi può provocare rash cutanei.
La somministrazione di preparati a base di salice sono controindicati in gravidanza, allattamento, asma, sensibilità ai salicilati e favismo (deficit dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi).
Sebbene l’acido salicilico non interferisca con la coagulazione come l’acido acetilsalicilico e anche se raramente possa dare irritazione della mucosa gastrica, l’uso di salice richiede cautela nelle persone che assumono farmaci antiaggreganti o in chi presenta infiammazioni acute a carico dell’apparato gastrointestinale, come ad esempio ulcera gastrica. A causa della presenza di tannini, il salice è controindicato in caso di stitichezza e anemia da carenza di ferro.
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