Tintura madre di Uva ursina: preparazione, proprietà e utilizzo
La tintura madre di uva ursina è usata come antinfiammatorio e antibatterico delle vie urinarie. Scopriamola meglio.
> 1. Proprietà della tintura madre di uva ursina
> 3. Come si prepara la tintura madre di uva ursina
Proprietà della tintura madre di uva ursina
Le foglie di Arctostaphylos uva-ursi contengono idrochinoni (arbutina 7-9%, metilarbutina), iridoidi (monotropeina, asperuloside), flavonoidi (quercitina, isoquercitina, iperoside, galattoside), triterpeni (acido ursolico, acido oleanico, uvaolo, luppolo), tannini (6-7%, acido malico, acido gallici), olii essenziali in tracce. Questi principi attivi conferiscono alla pianta attività antibiotica contro numerosi ceppi batterici, comunemente responsabili di infezioni del tratto urogenitale.
La tintura madre di uva ursina è utilizzata per l'azione antinfiammatoria, diuretica, astringente, e antisettica delle vie urinarie, in caso di infiammazioni urogenitali, cistite acuta e cronica, nell'uretrite, nefriti, cistopieliti, nefrolitiasi, coliti diarroiche, enteriti. Un'indicazione d'uso interessante, in ambito geriatrico, è l'ipertrofia prostatica con componente infiammatoria ed infettiva e le cistiti da catetere.
Le proprietà dell'estratto idroalcolico della pianta si esplicano principalmente usando il fitocomplesso, in quanto l’arbutina necessita della sinergia con l’acido gallico che ne impedisce la scissione da parte di enzimi.
L’arbutina è un efficace antibiotico delle vie urinarie, ma va assunta in forti dosi e in presenza di urine alcaline. Infatti, solo con il terreno alcalinizzato, questa sostanza è in grado di determinare un'azione antimicrobica. Quindi, nel caso di urine acide è bene alcalinizzare artificialmente, col bicarbonato di sodio.
I triterpeni e i flavonoidi in sinergia con l'arbutina, esercitano un'azione diuretica e antinfiammatoria, utilissima nelle infezioni, caratterizzate da forte bruciore, che necessitano un risciacquo di tipo meccanico dei condotti urinari; mentre i tannini proteggono le mucose delle vie urinarie, ostacolando l'aderenza dei microbi all'epitelio; e contrastando l'eccessiva produzione di muco, prodotta dai tessuti infiammati. Questa attività astringente, in particolare, risulta utile in caso di diarrea che spesso è associata proprio alla cistite.
Per uso esterno, la tintura madre di uva ursina è utilizzata per inibire la sintesi della tirosinasi in modo da indebolire la sintesi melaninica. Quest’azione, anche se non esistono sperimentazioni cliniche specifiche, potrebbe giustificarne un uso tendente a schiarire la pelle e, con un uso locale, far regredire le macchie scure cutanee.
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Descrizione della pianta
L'uva ursina è diffusa nel nord Europa, Asia e nord America; cresce bene anche nell'Italia del Nord e del Centro, su terreni pietrosi e zone boschive aperte in prevalenza sulle Alpi e sugli Appennini. Piccolo arbusto dell'altezza di circa 30 cm a rami strisciantie radice a fittone. Le foglie sono obovate coriacee, sempreverdi, di color verde scuro, cambiano ogni tre anni. I fiori sono rosei penduli, si raccolgono in piccoli grappoli terminali di 12-15 e portano piccole bratee alla base del pedicello. I frutti sono piccole bacche (drupe) rosse dal sapore non molto gradevole, contenenti una polpa acida e farinosa non commestibile.
Come si prepara la tintura madre di uva ursina
La “droga” (parte utiilizzata) corrisponde ai rametti fogliuti, raccolti da luglio a settembre. Si utilizza la pianta fresca, poiché secca perde buona parte delle sue proprietà. La tintura madre di uva ursina si prepara con rapporto in peso droga: solvente di 1:10 e gradazione alcolica di 55% vol.
Utilizzo
Le tinture madri non presentano controindicazioni se non quelle della pianta stessa, diluite in poca acqua possono essere somministrate a tutti, l'alcool in esse contenuto viene così diluito, per cui risulta innocuo. Per l’alto contenuto di tannini i preparati di uva ursina possono causare irritazione gastrica e nausee. La presenza di idrochinoni raccomanda di non eccedere con i dosaggi e attenersi alle prescrizioni. Per non avere effetti indesiderati, nel caso della soluzione alcolica basta non assumere oltre 30 ml al giorno i dosaggi massimi giornalieri consigliati non superano i 3 ml.
Uso interno: 30 gocce in poca acqua tre volte al giorno lontano dai pasti.
Uso esterno: applicare localmente con un batuffolo d’ovatta, per schiarire le macchie brune della pelle.
Quali sono gli effetti collaterali dell'Uva ursina
In collaborazione con Erboristeria del Pigneto