Amamelide: proprietà, uso, controindicazioni
L'amamelide ha proprietà astringenti, antiemmorragiche e antinfiammatorie utili nel trattamento di emorroidi, problemi vascolari e infiammazioni di pelle e mucose.
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L'amamelide (Hamamelis virgianana) è una pianta della famiglia delle Hamamelidaceae. Ricca di tannini e flavonoidi, ha proprietà astringenti e antiemorragiche. Scopriamola meglio.
- Proprietà dell'amamelide
- Modalità d'uso
- Controindicazioni
- Descrizione della pianta
- Habitat dell'amamelide
- Cenni storici
Proprietà dell'amamelide
L'amamelide ha proprietà astringente, antinfiammatoria, antibatterica, antivirale, emostatica e vasocostrittrice. La droga è costituita dalle foglie e dalla corteccia, ricche di tannini e flavonoidi e impiegate sia internamente sia esternamente.
In particolare l'amamelide è utilizzata in caso di insufficienza venosa e per trattare le emorroidi ma trova impiego anche in caso di contusioni, infiammazioni e nelle diarree acute.
Tradizionalmente è usata per turbe a carico di utero e ovaie tra cui dismenorrea, merstruazioni abbondanti, dolori mestruali e disturbi della menopausa.
Localmente, l'amamelide è utilizzata anche in caso di lievi lesioni della pelle e nelle infiammazioni della cute e delle mucose per trattare ferite, gengiviti e congiuntiviti. L'estratto idroalcolico di amamelide ha azione batteriostatica e sembra essere attivo contro le infezioni da Herpes simplex.
L'acqua di amamelide, ottenuta dalla distillazione di foglie, corteccia e ramoscelli della pianta, trova poi impiego nelle irritazioni oculari dovute a eccessiva secchezza, fumo, vento e sole, sotto forma di bagni oculari o colliri.
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Modalità d'uso
La pianta è utilizzata sia per uso interno sotto forma di infuso, tintura madre e altre preparazioni. L'infuso si prepara 2 grammi di droga in una tazza di acqua bollente; se ne bevono due o tre tazze al giorno lontano dai pasti, dopo aver filtrato e lasciato intiepidire.
La tintura madre si somministra invece da una a tre volte al giorno, diluendone 30 gocce in un bicchiere di acqua. In erboristeria sono disponibili inoltre estratti secchi e fluidi da assumere in base alle indicazioni riportate in etichetta.
Esternamente si utilizzano gli infusi, creme, pomate e unguenti utili in caso di emorroidi, flebiti, varici e infiammazioni della pelle.
L'acqua distillata di Hamamelis è una preparazione cosmetica utile nelle infiammazioni della bocca, delle gengive, e per le irritazioni oculari o in caso di congiuntivite allergica.
Controindicazioni
L'amamelide è considerata un rimedio sicuro ma, dato l'elevato contenuto di tannini, si tratta di una droga che non andrebbe impiegata per lunghi periodi. L'uso prolungato o un eccessivo dosaggio possono provocare irritazioni della mucosa gastrica e stipsi nei soggetti sensibili.
La somministrazione è sconsigliata nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento ed è controindicata nelle persone allergiche a uno o più componenti della pianta e in caso di malattie a carico del fegato.
Descrizione della pianta
L'amalelide è una pianta a portamento arbustivo, con fusti tortuosi e molto ramificati, che possono raggiungere l'altezza di 4-7metri. La corteccia ha una superficie bruna ed è ricoperta da uno strato sottile di sughero biancastro. Le foglie sono ovali, con margine dentellato e apice acuminato, di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-grigio su quella inferiore.
I fiori si schiudono in autunno, dopo la caduta delle foglie e hanno petali gialli e lineari. Contemporaneamente alla fioritura maturano i frutti dell'anno precedente, piccole capsule legnose.
L'habitat dell'amamelide
Cresce spontaneo nelle coste orientali dell'America del Nord, nelle foreste umide del Canada e degli Stati Uniti Settentrionali
Cenni storici
Gli Indiani d'America lo utilizzavano per le sue proprietà cicatrizzanti e gli attribuivano anche uno straordinario potere magico al punto di considerarlo uno "strumento di lavoro" degli sciamani, durante le loro pratiche rituali e propiziatorie.
La scoperta dell'amamelide in ambito scientifico è però relativamente recente. Infatti nel 1731 Mark Caterby citò la pianta nella sua opera Natural History of Carolina, Florida and the Bahamas Islands e la fece introdurre in Europa, perché diventasse una pianta ornamentale.
Tuttavia la varietà virginiana assunse col tempo sempre più importanza sotto l'aspetto terapeutico per le sue proprietà astringenti ed emostatiche, evidenziate dagli studi che risalgono agli inizi del '900, quando vennero individuati i tannini all'interno delle foglie e della corteccia.
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