Tintura madre di Sambuco: preparazione, proprietà e utilizzo

La tintura madre di sambuco è ottima per depurare l'organismo e utile in caso di raffreddore, aritmie e stipsi. Scopriamola meglio.

>  Proprietà della tintura madre di sambuco

>  Descrizione della pianta

>  Come si prepara la tintura madre di sambuco

>  Utilizzo

Sambuca

 


Proprietà della tintura madre di sambuco

Il Sambucus nigra, nota volgarmente come sambuco, è una pianta utilizzata in fitoterapia ad ampio spettro. Le principali proprietà terapeutiche della tintura madre di sambuco sono: diuretica, diaforetica, antinevralgica, emolliente, lassativa o purgante, antifibrillante; e ancora emetica, antireumatica, debolmente antinfiammatoria, stimolante la secrezione bronchiale, depurativo.

La droga è comunemente consigliata in caso di raffreddore, infezioni delle vie respiratori, tosse, faringiti, bronchiti, riniti, stitichezza o stipsi, emorroidi, aritmie, infezioni o infiammazioni delle vie urogenitali, cistiti, uretriti, litiasi urinaria, edemi da ritenzione, reumatismi, gotta (aiuta ad eliminare l’acido urico), problemi della pelle, dermatosi, eruzioni cutanee, nevralgie, epilessia, necessità di depurare l’organismo.

Agisce su diversi organi e sistemi. Tra i principali ricordiamo cuore, cavo orale, intestino, stomaco, reni, apparato urinario, fegato, sistema immunitario. Il suo sapore è aspro-dolciastro.


Descrizione della pianta

Il sambuco è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Caprifoliaceae. Si presenta come arbusto o piccolo albero che, però, in alcuni casi può raggiungere altezze anche superiori ai cinque metri, fino ad un massimo di dieci.

Le foglie sono opposte a due a due, con picciolo dilatato alla base; i fiori piccoli ed odorosi, di colore bianco o bianco-crema; il frutto è una drupa nera. Il periodo balsamico per la raccolta della droga è compreso tra maggio e giugno.

Tra i principi attivi del fitocomplesso ritroviamo essenzialmente: sambucina, sambunigrina, rutina, isoquercitina, astragalina, campferolo, olio essenziale, acidi grassi liberi, tannino (nella corteccia); emulsina, invertina, sambunigrina, benaldeide (nelle foglie); tannino, colina, mucillagine, malato, acido valerianico, acido tartarico (nei fiori); antocianine, cera, gomma, acetato, malato, acido tartarico, acido citrico (nei frutti).

Il sambuco si trova largamente rappresentato in Italia ed in gran parte d’Europa, preferendo, quale habitat ottimale, ambienti di montagna, luoghi ruderali, umidi e boschi radi.

 

Le proprietà, gli usi e le controindicazioni della pianta di sambuco

Sambucus nigra

 

Come si prepara la tintura madre di sambuco

La tintura madre di sambuco è una preparazione idroalcolica ottenuta per macerazione a freddo in solvente idroalcolico, ottenuta dalle sommità fresche fiorite.

 

Utilizzo

L'utilizzo della tintura madre di sambuco si esplica in stati febbrili e infiammatori, diuretico, litiasi renale, ritenzioni di liquidi; inoltre è un ottimo antireumatico e antinevralgico.

I fiori sono noti anche come sudorifero negli stati influenzali, nelle affezioni catarrali, sinusite, come diuretico e depurativo nei reumatismi e gotta.

Sono generalmente consigliate 30 gocce di tintura madre diluite in poca acqua, volendo con l'aggiunta di un cucchiaino di miele e limone. Sempre bene è consultare un medico o specialista per ogni singolo caso.

Non si segnalano particolari controindicazioni. Ma è strettamente vietato il consumo di foglie e semi di sambuco, altamente velenosi per la presenza di sambunigrina, un glicoside tossico. Foglie e fiori freschi, applicati sulla cute, provocano violente irritazioni ed eritemi.

 

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