Menta piperita: proprietà, uso, controindicazioni
La Menta piperita possiede un più alto contenuto di mentolo rispetto agli altri tipi di menta ed è una delle piante officinali più utilizzate per le sue molteplici proprietà
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La Menta piperita possiede un alto contenuto di mentolo ed è una delle piante officinali più utilizzate. Dalle proprietà anestetiche, antisettiche, depurative e carminative, è molto usata anche nella cosmesi. Scopriamola meglio.
- Proprietà e benefici della menta piperita
- Modalità d'uso
- Controindicazioni della menta
- Descrizione della pianta
- Cenni storici
Proprietà e benefici della menta piperita
La menta piperita esplica numerose attività terapeutiche:
- Anestetica: sulle mucose e sulla pelle provoca un’iniziale vasocostrizione seguita successivamente da una vasodilatazione, con un conseguente effetto anestetico locale. Questo può avvenire anche a livello gastrico, inducendo un’azione antiemetica.
- Analgesica: l’estratto di menta è un’importante rimedio contro le cefalee e emicranie di tipo tensivo, con significativa riduzione del dolore. Applicata sulla fronte e sulle tempie, una soluzione di olio essenziale di menta, allevia i sintomi dell’emicrania e nausea, vomito e intolleranza alla luce e ai rumori.
- Antisettica: la menta possiede proprietà antisettiche, antiparassitarie e germicide grazie alla presenza di polifenoli.
- Decongestionante e balsamica: la menta agisce come rinfrescante e fluidificante delle secrezioni dell’apparato respiratorio, indicata in caso di raffreddore, febbre e tosse.
- Cosmetica: per il suo effetto tonico e purificante.
- Carminativa: rilassa lo sfintere esofageo, riducendo così il volume dei gas intestinali.
- Aromatica: in cucina e per la produzione di bevande, liquori e prodotti dolciari.
- Depurativa: utile nei casi di alito cattivo.
Queste proprietà sono ascrivibili ai suoi componenti principali,quali il mentolo e il mentone, enzimi (ossidasi e perossidasi), vitamina C, acido fenolico e acido caffeico, flavonoidi e tannini.
Scopri anche le proprietà, l'uso e le controindicazioni dell'olio essenziale di menta
Modalità d’uso
Le foglie fresche o essiccate e l’olio essenziale sono le parti più utilizzate in erboristeria per la realizzazione di estratti secchi titolati, olio essenziale, polvere, estratto idroalcolico e infusi.
Ecco alcune indicazioni su come utilizzare la menta declinata in queste formulazioni:
Infuso: indicata per facilitare la digestione e per rinfrescare l’alito. 150 ml d’acqua bollente da versare su una manciata di foglie fresche oppure 2 cucchiaini di menta secca. Lasciare in infusione 5 minuti, poi filtrare. Aiuta a rilassare la muscolatura dell'intestino e favorisce la secrezione della bile. Se ne sconsiglia l’assunzione nelle ore serali, per la sua azione tonificante che potrebbe disturbare il sonno. L'infuso di menta piperita, a piccoli sorsi, aiuta a combattere la nausea. Sia l'infuso caldo sia l'essenza sono rimedi efficaci nella cura di malattie da raffreddamento. L'infuso in una concentrazione più alta di menta può essere utilizzato come collutorio, per rinfrescare l'alito e come antisettico del cavo orale.
Olio essenziale: 3-5 gocce di olio essenziale di menta diluite in 30 cc di olio di mandorle dolci o di semi di sesamo, per massaggi rilassanti e anti-stress sulle tempie e sulla nuca. In caso di naso chiuso, in abbinamento a olio essenziale di eucalipto o pino in caso di raffreddore: suffumigi con poche gocce in acqua bollente e respirare i vapori che si sprigionano. Per lenire il prurito o bruciore da punture di insetti: frizionare la zona interessata con 1 goccia di olio essenziale. Attenzione: l'olio essenziale di menta non deve essere applicato puro sulle mucose, e sulla pelle dei bambini, ma usato in forma molto diluita. Non deve essere applicato vicino agli occhi, ed è importante lavarsi bene le mani dopo l’utilizzo.
Menta fresca o essiccata: può essere utilizzata per insaporire le pietanze, nelle insalate, con i legumi e i cereali, carne, dolci come ad esempio la salsa di menta inglese. Le foglie di menta insieme al succo e alla scorza di limone sono un mix per creare bevande dissetanti. Liquori: per la formulazione di amari dall’azione eupeptica.
Controindicazioni della Menta piperita
La menta deve essere usata con precauzione dalle persone affette da gastrite e ulcere. Può ingenerare irritazioni delle mucose, nausea, vomito vertigini ed aumento del reflusso gastroesofageo.
A scopo cautelativo, l'impiego della Menta è sconsigliato in gravidanza, in allattamento e in caso di glaucoma, disfunzioni alla tiroide e ipersensibilità.
Il mentolo ad alte dosi può essere neurotossico ed è quindi sconsigliato in caso di favismo.
Descrizione della pianta
La Menta è originaria dell'Europa ed è diffusissima in tutto il mondo. Cresce florida in zone con clima temperato, mentre è assente in quelle con clima tropicale. Tollera suoli sabbiosi e l'esposizione in pieno sole, che deve essere controbilanciata da annaffiature frequenti.
La Menta (Mentha piperita) è una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Labiate. Si presenta con fusto eretto e peloso, fiori disposti in verticilli e foglie ovate molto aromatiche.
Le corolle dei fiori sono di colore rosato, adatta al giardino che fiorisce in estate e si riproduce dai polloni. Per il loro utilizzo erboristico, i fiori e le foglie di menta vengono raccolti tra luglio ed agosto e lasciati essiccare all'aria aperta.
Cenni storici
La Menta piperita è stata classificata dal botanico inglese John Ray nel 1696, che ne individuò un esemplare derivato da un incrocio naturale di diverse varietà selvatiche (Mentha rotundifolia e Mentha aquatica), che si distingueva in modo netto dagli altri per un profumo molto più intenso.
La coltivazione di questa pianta, che il botanico denominò Peppermint, si diffuse rapidamente in tutta Europa e poi anche in America e Giappone, proprio grazie al suo straordinario aroma e all’alta concetrazione di mentolo, utile una volta distillato all’industria farmaceutica, dolciaria, liquoristica per la produzione di dentifrici, colluttori, caramelle, gomme da masticare.
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