Echinacea: effetti collaterali

L'echinacea (Echinacea purpurea ed Echinacea angustifolia) è una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Composite. Il suo uso terapeutico risale agli Indiani dell'America del Nord, che utilizzavano l'echinacea per il trattamento esterno di ferite e ustioni. Oggi è nota per le sue proprietà immunostimolanti e antivirali, utile per favorire le difese immunitarie e curare i sintomi del raffreddore. Scopriamo le caratteristiche e gli effetti collaterali dell'Echinacea.

 

Echinacea: caratteristiche e proprietà

L'echinacea è una pianta erbacea perenne con fusti leggermente rossastri, foglie basali e picciolate, e infiorescenze con fiori tubulari e fiori ligulati porporini. 

La radice dell'echinacea è ricca di polisaccaridi che conferiscono alla pianta proprietà immunostimolante.  La pianta inoltre contiene l'echinacoside che svolge un'azione antibiotica e batteriostatica.

L'assunzione regolare dell'echinacea permette anche di prevenire e curare i sintomi delle malattie da raffreddamento come febbre, raffreddore e infezioni del sistema respiratorio e urinario. 

L’echinacea è impiegata anche per uso esterno, per la cura di infiammazioni della pelle, in caso di cicatrici, afte e ulcere.

 

Gli effetti collaterali dell’Echinacea

L'echinacea non presenta particolari controindicazioni o gravi effetti collaterali. Importante è tenere presente la sua azione immunostimolante, che la rende controindicata in pazienti in terapia immunosoppressiva (trapianti, malattie autoimmuni).

Alcuni effetti collaterali si possono verificare quando sussiste un’allergia nota nei confronti della pianta. Si sconsiglia l'uso in gravidanza, allattamento e per bambini di età inferiore ad un anno in quanto alcune specie di echinacea possono contenere composti tossici per il fegato.

 

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