Portulaca, proprietà e come si assume

La portulaca è una pianta spontanea che cresce negli orti e nei frutteti durante tutta la stagione estiva. Nota anche come erba porcellana, la portulaca è considerata un’erbaccia da estirpare, ma si tratta di una pianta commestibile ricca di proprietà e benefici.

Portulaca oleracea

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Portulaca, descrizione della pianta

La portulaca (Portulaca oleracea) è una pianta spontanea originaria di alcune regioni dell’India, dell’America meridionale e del Nord Africa e presente in tutto il territorio del nostro Paese dalla primavera inoltrata fino ai primi geli.

 

In primavera e in estate la si trova facilmente negli orti, nei frutteti, ma anche nei campi coltivati.

 

Nota anche come erba porcellana, la portulaca è una pianta annuale con portamento prostrato: i suoi fusti carnosi, di colore verde o rossastro e molto ramificati, crescono lungo il terreno schiacciati a terra.

 

I fusti della portulaca portano foglioline ovali, verdi, lucide e carnose e, nelle giornate calde e assolate, si possono notare i suoi piccoli fiori gialli. La fioritura avviene a scalare per tutta l’estate e, dopo la fioritura si sviluppano capsule che a maturazione si aprono lasciando cadere i semi a terra.

 

Per questo, anche se la portulaca in inverno muore a causa delle temperature rigide, la si vedrà rispuntare durante la bella stagione.

 

Portulaca pianta infestante

Un tempo la portulaca veniva coltivata a scopo alimentare, poiché tutte le parti aeree della pianta sono commestibili e possono essere consumate crude o cotte per sfruttarne le proprietà.  

 

Oggi è considerata un’erbaccia infestante e spesso viene estirpata da orti e frutteti dove cresce spontaneamente. Se si ha la fortuna di avere della portulaca selvatica nel proprio terreno, la si può raccogliere e consumare.

 

In alternativa, è possibile prelevarne in natura le quantità necessarie al consumo oppure raccogliere qualche rametto da piantare in vaso o in giardino, dove radicherà molto velocemente.

 

L’erba portulaca cresce bene in qualsiasi tipo di terreno durante la stagione calda, prediligendo quelli leggeri, ricchi di: potassio, magnesio e ferro e poveri di fosforo e calcio.

 

Varietà

Oltre alla Portulaca oleacea esistono diverse varietà che vengono coltivate a scopo ornamentale in vaso o in giardino.

 

Tra le varietà di Portulaca ornamentale troviamo ad esempio:

  • La Portulaca grandifolia, una pianta molto rustica, con foglie sempre carnose ma sottili e fioriture abbondanti e colorate che durano per tutta l’estate.

 

Questa varietà di portulaca è perenne, ma nelle regioni in cui le temperature scendono spesso sotto lo zero, la pianta difficilmente resiste alla stagione fredda, dunque la portulaca muore in inverno; per evitarlo si può ricoverare la pianta in una serra se coltivata in vaso, oppure coprirla con un apposito telo da giardinaggio per proteggerla.

 

Durante la bella stagione, invece, la portulaca non ha bisogno di molte cure: la si può coltivare in vaso o in piena terra, non necessita di irrigazioni abbondanti e cresce meglio se viene posizionata al sole.

 

Le proprietà della portulaca

La portulaca è considerata come un’erbaccia da estirpare dall’orto, ma in realtà la portulaca non è velenosa, è commestibile e ha proprietà interessanti.

 

Le foglie di portulaca sono infatti ricche di proteine, che possono raggiungere percentuali fino al 40% del peso secco, oltre che di vitamine, minerali.

 

Si tratta quindi di una pianta molto nutriente, tanto che negli anni Quaranta del secolo scorso Gandhi inserì la portulaca tra le specie coltivabili allo scopo di combattere la fame nel suo Paese.

 

La portulaca è però nota soprattutto per la presenza di acidi grassi essenziali omega-3, dalle proprietà antinfiammatorie e utili per la prevenzione di malattie cardiovascolari.

 

I semi della portulaca, il cui sapore ricorda quello dei semi di lino, sono particolarmente nutrienti proprio per la quantità elevata di olio e proteine mentre le foglie contengono anche mucillagini dalle proprietà emollienti.

 

Benefici della portulaca

Come abbiamo visto, la portulaca è ricca di acidi grassi essenziali omega-3, noti per la loro azione antinfiammatoria e utili per prevenire patologie cardiovascolari.

 

Inoltre, foglie e fusti della portulaca sono ricchi di vitamine, sali minerali e di mucillagini dalle proprietà emollienti, utili per:

 

All’epoca dei Romani, quando la portulaca fu introdotta in Europa, la pianta veniva usata a scopo medicinale e magico, oltre che alimentare. La portulaca era infatti considerata un rimedio contro il malocchio e la febbre.

 

Come assumere la portulaca

La portulaca è unerba commestibile, dunque può essere assunta cruda o cotta, ma dato il sapore acidulo e sapido, in genere si preferisce consumarla cruda.

 

Da cotta non risulta sempre gradita per via della consistenza mucillaginosa. Della portulaca si consumano le parti aeree, quindi i fusti, le foglie giovani e le cimette, che hanno un sapore leggermente acidulo e consistenza carnosa; le parti verdi della pianta si possono far essiccare, così da poter essere conservate e consumate durante l’inverno.

 

Anche i semi della portulaca sono commestibili e si usano interi o macinati.

 

La portulaca in cucina

Esistono numerose ricette con la portulaca: foglie e fusti crudi possono essere usati per preparare l’insalata di portulaca o insalate miste con pomodoro ed erbe aromatiche come il basilico o con altre verdure e il loro sapore si abbina bene con quello di formaggi e burro.

 

Le foglie e i gambi teneri possono anche essere pestati con aglio, pinoli e formaggio grattugiato per realizzare il pesto di portulaca.

 

Se si vogliono sperimentare ricette con foglie e gambi cotti, si può ripassare la portulaca in padella con un filo di olio e aglio; una volta cotta in questo modo, la si può gustare così o mescolare alle uova sbattute con formaggio grattugiato per preparare una frittata di portulaca.

 

Altra ricetta abbastanza diffusa è quella della portulaca in agrodolce, che si prepara facendo cuocere le parti aeree della pianta intere in un tegame con due-tre cucchiai di aceto di mele e un cucchiaio di zucchero, un filo d’olio e un pizzico di sale.

 

Bisogna comunque considerare che, una volta cotta, la portulaca assume una consistenza mucillaginosa non sempre gradita: se non vi piace, potete rimediare mescolandola a con altre verdure per preparare ripieni e contorni misti; proprio la consistenza mucillaginosa della portulaca può però essere sfruttata per addensare minestre, zuppe e vellutate di verdure.

 

I semi, interi o macinati, si usano in modo simile ai semi di amaranto, altra pianta spontanea commestibile. I semi della portulaca cotti in acqua bollente possono quindi essere aggiunti a yogurt, cereali per la colazione, zuppe di legumi. Dai semi della portulaca si ottiene anche una farina che può essere usata in piccole quantità per arricchire gli impasti per pane, dolci e altri prodotti da forno.

 

Le piante spontanee

La stagione primaverile e l’estate sono il momento ideale per raccogliere le piante spontanee da usare in cucina o per curarsi con le erbe.

 

A partire da marzo in poi le campagne e i boschi si riempiono di tantissime specie commestibili e officinali.

 

Tra le piante spontanee commestibili in questo periodo troviamo ad esempio l’acetosella e la piantaggine: la prima ha foglie a cuore simili al trifoglio, ma dalla colorazione più intensa, verde scuro o violacea, mentre la seconda ha foglie lanceolate verde brillante cosparse da evidenti nervature. Grazie al loro sapore aspro, sono due piante perfette da consumare crude nelle insalate miste, per dare sapore.

 

Altre piante spontanee che si raccolgono ora sono l’ortica e la parietaria, ottime cotte e per ripieni, così come le foglie tenere di borragine, il cui consumo è però parecchio controverso.

 

Tante anche le specie officinali spontanee come la melissa, dall’azione calmante, e la pilosella, pianta che somiglia al tarassaco e che ha azione diuretica e antisettica. Altre piante officinali selvatiche sono poi il tanaceto, usato contro il mal di testa, e l’elicriso, ottimo soprattutto per i problemi di pelle.

 

Tra le piante spontanee medicinali troviamo anche alberi e arbusti come il biancospino, il sambuco, il ginepro: la natura ci offre veramente tantissime specie utili per la nostra salute o in cucina!

 

Chiaramente è molto importante saperle identificare alla perfezione prima di avventurarsi nella raccolta, conoscere le regole per la raccolta del proprio territorio e rispettare la natura quando si effettua la raccolta.