Henné: proprietà, uso, controindicazioni
Con il termine henné si indica l’estratto della pianta Lawsonia inermis L. utilizzato per la cura e la colorazione dei capelli, nonché per altri fini terapeutici. Il principio attivo più importante è il lawsone, presente a concentrazioni variabili tra lo 0,55% e l’1%. Scopriamolo meglio.
> 4. Controindicazioni dell'henné
Dove si trova l’Henné
La pianta di henné è originaria dell’Africa e dell’Asia. È un arbusto inerme da giovane e spinoso in età adulta per indurimento dei rami, appartenente alla famiglia delle Lytraceae; alto sino a 6 m, presenta foglie opposte, oblunghe o lanceolate e fiori bianchi e piccoli, riuniti in pannocchie, odorosi. È originaria dell’Africa settentrionale e orientale e dell’Asia occidentale e australe, diffusa, a seguito della coltivazione in tutte le zone tropicali.
La droga è costituita dalle foglie essiccate.
Il suo uso è antichissimo, veniva utilizzato già ai tempi degli Egizi per tingere le mummie; in Medio Oriente, Estremo Oriente e Nord Africa è da sempre impiegato come tintura per unghie, mani, capelli, vestiti, etc. In Europa da alcuni anni questo prodotto, solo o mescolato col mallo di noce e con le noci di galla, serve come tintura specialmente per le capigliature femminili.
Il principio attivo principale (colorante e farmaceutico) è rappresentata dal lawsone, 2-idrossi- 1,4-naftochinone, strutturalmente simile allo juglone (5-idrossi- 1,4 naftochinone), la sostanza colorante del mallo delle noci. Oltre a questa sostanza sono presenti nella droga acido gallico, tannini, resine e zuccheri.
Il lawsone non è presente nella corteccia, fusto o radice della pianta. La concentrazione varia nelle foglie con la temperature e le condizioni climatiche: piante che crescono in località calde hanno una concentrazione maggiore di lawsone.
Il lawsone sembra essere un prodotto della degradazione e autossidazione di glicosidi primari denominati hennosidi A, B e C.
In commercio è possibile trovare l’henné soprattutto come polvere.
Uso cosmetico dell’Henné
L’henné è impiegato per la cura e la colorazione naturale dei capelli nonché per la colorazione di mani e corpo.
L’henné è usato nei Paesi Arabi soprattutto per la cura del capello, infatti, penetrando nella struttura del capello, si lega alla cheratina e conferisce al capello luminosità e forza.
Per preparare un colore a lunga permanenza, la miscelazione di henné deve essere resa leggermente acida (Ph 5,5 circa) aggiungendo un acido debole come acido citrico, borico o adipico. L’acidificazione può richiedere diverse ore a seconda della temperatura esterna.
Anche l’applicazione sul capello deve essere prolungato, per consentire al principio attivo di penetrare nella struttura del capello.
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Uso farmacologico dell’Henné
Le foglie dell’henné mostrano anche attività anti fertilità. I fiori e i frutti sono considerati emmenagoghi (stimolano le mestruazioni). Il lawsone risulta avere un’azione antifungina, antibatterica, antitumorale, proprietà antispasmodica e blanda attività di Vitamina K.
Controindicazioni dell’Henné
Sconsigliato, per uso interno, in gravidanza e allattamento.
Per uso esterno e per la colorazione dei capelli, un utilizzo prolungato potrebbe cambiarne il colore, facendolo virare verso il rosso-arancio, a meno che non venga mescolato l’henné con altre piante per ottenere differenti sfumature.
L'henné tra le tinte naturali per capelli
Immagine | Wikipedia