Fichi d'india: proprietà, valori nutrizionali, calorie
Il fico d'India è un cactus proveniente dal Messico, facilmente riconoscibile per via delle pale ovali appiattite e ricche di spine che caratterizzano la pianta. Il suo frutto è ricco di vitamine e minerali, scopriamolo meglio!
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Il fico d'india è un cactus commestibile dal sapore dolciastro e benefico per la salute della pelle e dei capelli, ma non solo, è utile anche in caso di diabete e ipercolesterolemia.
Distinguiamo principalmente tre varietà di fichi d’India:
- Il fico d'india giallo-arancione;
- il fico d’India dalla polpa rossa;
- il fico d’India dalla polpa bianca.
Quali sono le caratteristiche botaniche del fico d'India, le sue proprietà benefiche e come utilizzarlo in cucina?
- Fichi d’India, la pianta
- Origine del fico d’India
- Le foglie
- I frutti e semi
- Fico d’India, valori nutrizionali e calorie
- Proprietà del fico d’India
- Fichi d’India, perché fa bene mangiarne
- Quando non mangiare fichi d’India
- Proprietà fitoterapiche del fico d’India
- Gli utilizzi nella tradizione Azteca
- Usi del fico d’India
- Ricette con il fico d’India
Fichi d’India, la pianta
Il fico d’India (Opuntia ficus indica) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee, che può raggiungere i 5 metri di altezza, il cui fusto è composto da cladodi (rami trasformati con funzione e aspetto di foglie), più impropriamente chiamati foglie, dalla consistenza coriacea e dalla forma appiattita e ovale definiti “pale”.
Si tratta di una pianta estremamente resistente alla siccità, attualmente coltivata principalmente in Messico, Perù e Brasile, sia per scopi alimentari che per la produzione della cocciniglia del carminio (Dactylopius coccus costa), un insetto che produce acido carminico da cui viene estratto un colorante rosso naturale chiamato carminio.
Origine del fico d’India
La pianta del fico d’India è originaria del Messico centrale, che risulta essere ancora oggi il principale produttore al mondo, seguito da Perù e Brasile. Anche l’ Italia rappresenta uno dei principali produttori e primo paese in Europa.
La coltivazione avviene soprattutto in Sicilia, in particolare a Catania, Caltanissetta e Agrigento, tuttavia, una parte dei fichi d’India italiani viene prodotta anche in Puglia e Sardegna.
Le foglie
Le foglie del fico d’India, anche chiamate pale, sono caratterizzate da spine dal colore biancastro lunghe circa 2 cm ed una pellicola cerosa che le protegge dalle alte temperature e dai predatori.
Sono commestibili e comunemente utilizzate nella tradizione culinaria messicana, inoltre, sono ricche di nutrienti, come:
I frutti e semi
Il frutto del fico d’India è coronato di spine sottilissime ed è un bacca carnosa dalla polpa dolce ed un colore variabile dal giallo-arancione al rosso e al biancastro.
Il frutto è ricco di semi ed è composto principalmente da acqua, vitamina C, vitamine del gruppo B e molecole antiossidanti, tra cui le betaxantine.
Fico d’India, valori nutrizionali e calorie
100 g di fico d’India (frutto) apportano:
- 53 kcal
- Proteine 0,8 g
- Lipidi 0,1 g
- Carboidrati 13 g
- Zuccheri 13 g
- Fibra 5 g
Proprietà del fico d’India
I fichi d’India presentano numerose proprietà benefiche, vediamo quali sono le principali:
- Sono ricchi di nutrienti, tra cui vitamina C, magnesio e fibre;
- proprietà sazianti;
- proprietà antinfiammatorie;
- proprietà antiossidanti;
- proprietà antiperglicemiche.
Fichi d’India, perché fa bene mangiarne
Ecco quali sono i principali benefici e il motivo per mangiare fichi d'India:
- Migliorano i livelli di glicemia e insulinemia;
- favoriscono la salute di pelle e capelli;
- favoriscono la salute del fegato;
- contrastano i processi ossidativi e di invecchiamento;
- contrastano i processi infiammatori.
Al giorno si possono mangiare circa 150 g di fichi d’India, pari ad una porzione standard di frutta fresca. Considerando che un fico d’India pesa proprio intorno ai 150 g, se ne può aumentare la porzione, rientrando nel consumo giornaliero di 2-3 porzioni di frutta fresca al giorno consigliate dalle linee guida per una sana alimentazione.
Quando non mangiare fichi d’India
Il consumo di fichi d’India nelle giuste modalità è considerato sicuro.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare i fichi d’India, in quanto il loro elevato contenuto di fibre e semi ne rallenta l’assorbimento intestinale.
Inoltre, tra fichi d’India e diabete vi è una correlazione positiva, in quanto sembrerebbero migliorare i valori di glicemia e insulinemia post-prandiali, grazie al contenuto di fibre.
Tuttavia, è bene prestare attenzione alle quantità: essendo ricchi di fibre e semi, potrebbero provocare disturbi gastrointestinali.
Proprietà fitoterapiche del fico d’India
I fichi d’India, grazie alle loro caratteristiche nutrizionali e proprietà, vengono utilizzati per il trattamento di alcuni disturbi:
- Per la stitichezza: grazie alla presenza di fibre e semi, migliorano il transito intestinale;
- per la pelle: la polpa delle pale, da cui si ricava un gel, viene utilizzata per favorire la guarigione delle ferite;
- per i capelli: viene utilizzato nella preparazione di creme e shampoo per favorire la crescita dei capelli.
Gli utilizzi nella tradizione Azteca
La pianta di fico d’India è originaria del Messico e veniva coltivata già ai tempi degli Aztechi, dai quali era considerata sacra.
Dai suoi frutti ricavavano una bevanda utilizzata per cerimonie religiose, inoltre, commercializzavano già il carminio come colorante naturale.
Usi del fico d’India
I fichi d’India vengono coltivati per due principali scopi:
- Scopo alimentare: sebbene sia maggiormente diffusa la commercializzazione dei frutti, anche le pale sono commestibili e consumate tipicamente nella tradizione messicana;
- produzione di cocciniglia: alcune coltivazioni di fico d’India sono interamente dedicate alla produzione della cocciniglia del carminio, da cui si ricava un colorante rosso naturale.
Inoltre, i fichi d’India vengono utilizzati anche per la produzione di cosmetici come creme emollienti e shampoo.
Ricette con il fico d’India
I fichi d’India presentano un sapore dolciastro particolarmente apprezzato sia per il consumo del frutto fresco che per realizzare delle ricette. Tra queste troviamo:
- Ricette dolci con i fichi d’India: confettura di fichi d’India, succo di fico d’India, crostata con fichi d’India, frullati, gelati, decotto di fiori di fico d'india essiccati e liquori.
- ricette salate con i fichi d'india: vengono utilizzati principalmente per arricchire insalate e primi piatti e in Messico le pale (pulite e rimosse le spine) vengono consumate prevalentemente alla piastra.
I fichi d’India sono ricoperti di spine, quindi, è molto importante rimuoverle prestando attenzione a non pungersi.
Come pulire i fichi d’India?
- Raccogliere e/o toccare i fichi d’India con i guanti;
- porli in una ciotola ricoperti di acqua e lasciarli in ammollo per almeno 45 minuti: l’ammollo servirà ad ammorbidire le spine;
- scolare e sciacquare i fichi d’India sotto acqua corrente, nello scolapasta;
- per sbucciarei fichi d'India sarà sufficiente poi riporli su un tagliere e praticare con un coltello un’incisione nel verso della lunghezza: aiutandosi con una forchetta, si può mantenere fermo il frutto e rimuovere la buccia delicatamente.