Alimentazione contro il diabete: quali cibi assumere e quali evitare
L’alimentazione per i diabetici deve essere a basso contenuto di grassi e accompagnarsi ad attività fisica. Scopriamola meglio.
> 2. Alimentazione in caso di diabete
Che cos'è il diabete
Esistono due forme cliniche di diabete mellito, diverse per le cause che le determinano, la storia clinica, i sintomi e la terapia: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è il meno frequente, compare solitamente in età pediatrica o comunque in soggetti molto giovani e va sempre trattato con insulina. Infatti, in questi diabetici la malattia è causata dalla distruzione delle cellule del pancreas che sono, appunto, quelle deputate alla produzione di insulina.
Il diabete di tipo 2, decisamente più frequente, è caratterizzato dalla resistenza all’insulina da parte dell’organismo. In pratica la produzione dell'ormone resta normale, si riduce solo lievemente e talvolta addirittura aumenta, ma si verifica, appunto, una resistenza, per cui l’insulina non agisce come dovrebbe a livello metabolico. Questi soggetti diabetici, almeno nelle fasi iniziali della patologia, non necessitano quindi di terapia con insulina.
Il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente non prima dei 30-40 anni. Esiste una predisposizione genetica e, infatti, circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado affetti dalla stessa malattia. Esistono, però, anche fattori ambientali e comportamentali che espongono maggiormente il soggetto a sviluppare la patologia, soprattutto sedentarietà, alimentazione troppo ricca di zuccheri semplici e cibi altamente calorici, sovrappeso e obesità, avere altri fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa e colesterolo alto, aver avuto il diabete in gravidanza.
In entrambi i tipi di diabete l’alimentazione riveste un’importanza enorme; è, infatti, parte integrante della terapia.
Alimentazione in caso di diabete
La terapia per i pazienti diabetici comprende un’alimentazione adeguata e una regolare attività fisica, oltre all’eventuale trattamento farmacologico a base di ipoglicemizzanti orali e, in alcuni casi, insulina.
È fondamentale che la persona con diabete impari ad autogestire la propria patologia ponendo attenzione non solo ai controlli e all’eventuale terapia farmacologica, ma anche a ciò che mangia e al proprio stile di vita. È importante che i diabetici svolgano una regolare e moderata attività fisica, commisurata alle proprie possibilità, all’età e allo stato di salute generale. È inoltre imprescindibile il controllo dell’alimentazione. Non è infrequente che in persone con diabete mellito di tipo 2, l’attività fisica e la dieta, da soli, siano sufficienti a migliorare non solo i valori della glicemia, ma anche quelli di colesterolo e pressione arteriosa. L’attività fisica aiuta a ridurre la glicemia e a migliorare gli effetti dell’insulina (tanto quella già presente nell’organismo, quanto quella eventualmente somministrata) perché consuma il glucosio sciolto nel sangue; il glucosio è infatti la sostanza che i muscoli bruciano per muoversi, un po’ come l’auto utilizza il carburante.
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L’alimentazione per i diabetici deve essere a basso contenuto di grassi. I carboidrati, contrariamente a quanto spesso si pensa, non devono essere eliminati del tutto, ma distribuiti adeguatamente durante la giornata ed eventualmente ridotti. È inoltre importante consumare alimenti con carboidrati complessi, piuttosto che dolci e altri cibi troppo ricchi di zuccheri semplici. Ovviamente, quella per i diabetici non può in alcun caso essere una dieta fai da te; la consulenza di un medico è fondamentale, anche perché ogni persona è un caso a sé stante. Per esempio, nel caso in cui il soggetto con diabete sia anche sovrappeso o obeso, l’alimentazione deve essere ipocalorica, per consentire un progressivo calo del peso corporeo. In linea generale, comunque, è utile distribuire le calorie quotidiane in tre pasti principali e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, evitando lunghi periodi di digiuno, tanto quanto i pasti troppo abbondanti. Il Chayote, ad esempio, è un frutto tropicale ottimo in caso di diabete.
Generalmente, l’assunzione di alcolici non è consigliata per il rischio di chetoacidosi e crisi ipoglicemiche. Talvolta, però, il medico, secondo il singolo caso, può consentire un moderato consumo di vino e/o birra.
Sapevate che
I soggetti diabetici, soprattutto quando sono trattati con insulina, possono andare incontro a bruschi cali dei valori glicemici; questa condizione è nota come crisi ipoglicemica e si può verificare in seguito a un’assunzione di cibo troppo scarsa rispetto al normale, a un’attività fisica molto intensa o anche a errori di terapia.
Per prevenire una crisi ipoglicemica è necessario seguire alcune norme; per esempio non saltare mai i pasti. Occorre, inoltre, regolare la terapia sulla base dell’intensità dell’attività fisica che si svolge, concordando ovviamente il tutto con il proprio medico curante.
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