Jambul: proprietà, benefici, come si mangia
Il jambul, frutto originario del subcontinente indiano, è ricco di vitamine, soprattutto la C, ed è usato per regolarizzare la pressione sanguigna e i livelli di zuccheri nel sangue. Scopriamolo meglio.
> Calorie, valori nutrizionali e proprietà del jambul
> Controindicazioni del jambul
Descrizione del frutto
A proposito di frutti considerati “superfood”, termine con cui nel mondo anglofono si indicano gli alimenti che hanno un impatto positivo sulla salute sopra la media, perché non citare l'ancor meno conosciuto jambul?
È originario del subcontinente indiano ed è prodotto da una mirtacea sempreverde (Syzygium cumini). Fuori dai territori d'origine è spesso considerata una specie invasiva e non è commercializzato, mentre è comune trovare i suoi frutti esposti nei mercati locali dei paesi asiatici: si tratta di bacche oblunghe, nere a maturazione e ricche di succo violaceo che colora in modo intenso lingua e denti.
Jambul, alleato di
Sistema circolatorio, cavo orale, benessere generale, fegato, memoria.
Calorie, valori nutrizionali e proprietà del jambul
Il jambul contiene 60 kcal ogni 100 g.
Ha un sapore difficilmente descrivibile, un misto di dolce, astringente e acidulo, non del tutto palatabile sulle prime, che gli indiani definiscono “metallico”. Allora perché è così largamente consumato? Presto detto: è un frutto ricco di vitamine, soprattutto la C, usato per regolarizzare la pressione sanguigna e i livelli di zuccheri nel sangue grazie un glucoside detto jambolina; ha inoltre ottimi livelli di fenoli, flavonoidi, antociani, oli essenziali, ferro e magnesio.
Secondo l'Ayurveda è ottimo in caso di diabete, di anemia, debolezza; aiuta la memoria e combatte l'inappetenza, le stomatiti, i problemi del cavo orale. Ad essi si aggiungono problemi renali, di acidità, cardiaci e bassi livelli di melanina. Esistono inoltre studi che dimostrano la sua capacità di proteggere dai danni al DNA dati dalle radiazioni. Una vera farmacia nascosta in una bacca!
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Controindicazioni del jambul
Due precauzioni: non assumerlo a stomaco vuoto e non mischiarlo con latte.
Curiosità
Rama, il protagonista del Ramayana, visse in esilio quattordici anni mangiando jambul, ed anche il colore della pelle di Krishna viene paragonata al color indaco prodotto dal frutto.
Nel Suriname, le donne, subito dopo il parto, si immergono in un bagno di foglie e bacche di jambul per ripristinare la vagina.
Come si mangia il jambul
Della pianta si usano sia le bacche (seme compreso), sia le foglie, sia la corteccia, sia le radici. Le bacche, oltre che consumate fresche, sono usate anche per produrre alcolici (soprattutto la vodka al gusto di jambul). Con esse si producono anche succhi, aceti aromatizzati, confetture, sciroppi, gelati e sorbetti.
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Immagine | Ishafoundation.org