Eccesso di vitamina D: sintomi, cause, alimentazione

L'eccesso di vitamina D può causare inappetenza, mal di testa e calcificazione dei tessuti non ossei, con serie conseguenze. Quali sono i sintomi, le cause e l'alimentazione per evitarlo.

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La vitamina D è una vitamina liposolubile molto importante per la salute delle ossa, del cuore e della mente.

 

È molto importante controllare i suoi livelli nel sangue, in quanto la carenza di vitamina D è molto diffusa in tutto il mondo, ma attenzione anche a non eccedere con gli integratori!

 

Quando e come integrare la vitamina D?

 

 

Vitamina D, cos’è

La vitamina D è una vitamina liposolubile, più precisamente, si tratta di un gruppo di vitamine che include in particolare due forme:

  1. vitamina D2;
  2. vitamina D3.


Rappresenta l’unico nutriente che il nostro organismo è in grado di produrre quando ci esponiamo al sole, pertanto, questo favorisce a mantenere adeguati i livelli di vitamina D nel sangue.

 

Vitamina D, perché è importante

La vitamina D è implicata in diversi processi fisiologici e riveste un ruolo importante per la nostra salute. Vediamo quali sono i principali:

 

 

Alimenti che contengono vitamina D

La principale fonte di vitamina D risulta essere l’esposizione al sole, tuttavia, possiamo trovare questo micronutriente in minime quantità anche in alcuni alimenti.

Gli alimenti salutari che contengono vitamina D sono:

 

  • Salmone:
  • sgombro;
  • sardine;
  • tonno;
  • pesce spada;
  • uova (tuorli);
  • olio di fegato di merluzzo;
  • latte vaccino;
  • funghi.

 

Vitamina D: un valore da tenere sotto controllo

La carenza di vitamina D è molto diffusa in tutto il mondo in quanto è presente in minime quantità negli alimenti e dipende molto dall’esposizione alla luce solare, che risulta essere scarsa soprattutto in alcuni paesi e/o periodi dell’anno.

 

In seguito a valutazione dei livelli di vitamina D nel sangue, in caso di deficit diagnosticato, si può optare per l’assunzione di vitamina D mediante integratori, tuttavia, è necessaria che l’integrazione sia mirata e suggerita dal medico, in modo da evitare un eccesso di vitamina D.

 

Vitamina D: quando integrarla

Secondo l’Agenzia Italiana del Farmaco:

  • I valori della vitamina D ematici desiderabili sono compresi tra 20 e 40 ng/mL;
  • mentre per valori inferiori ai 20 ng/mL si parla di carenza di vitamina D e potrebbe essere necessaria un’integrazione.

 

Integratori di vitamina D e dosi

In caso di deficit di vitamina D, si può ricorrere all’uso di integratori, disponibili in commercio sotto forma di:

  • Compresse masticabili;
  • liquidi;
  • spray.

 

Gli integratori di vitamina D più comuni sono gli oli di pesce, come:

  • Olio di fegato di merluzzo;
  • olio di alga, in caso di dieta vegana.

 

Le linee guida suggeriscono un’integrazione variabile da 50.000 fino ad una dose massima di vitamina D di 100.000 unità al mese, che possono essere distribuite in diverse frazione settimanali o giornaliere, tuttavia, è fondamentale richiedere il parere del medico, in quanto dosi molto elevate di integratori di vitamina D possono essere pericolose.

 

 

Troppa vitamina D fa male

Un eccesso di vitamina D deriva generalmente da un’integrazione eccessiva, infatti, molto raramente si possono raggiungere valori altissimi di vitamina D mediante la sola l’alimentazione o l’esposizione al sole.

Un eccesso di vitamina D può essere pericoloso in quanto legato principalmente ad un eccessivo aumento di calcio nel sangue (ipercalcemia).

 

Sintomi da eccesso di vitamina D

Tra i principali sintomi da intossicazione da vitamina D vi sono:

 

 

Rimedi contro l’intossicazione da vitamina D

In caso di intossicazione da vitamina D è fondamentale interrompere l’eventuale integrazione e consultare il medico.

 

 

Altri articoli sull'eccesso della vitamina D:

 

Bibliografia e fonti

Natural vitamin D content in animal products, Advances in Nutrition

Vitamin D deficiency: A single centre analysis of patients from 136 countries, The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology

Scheda Vitamina D – Agenzia Italiana del Farmaco